Ma c’è poco da fare, le leggi e le regole quelle sono e ciò che più mi meraviglia è che un professionista come Casamonti, è tutti gli altri coinvolti nei lavori, siano andati avanti facendo opere, consapevoli che l’apparato burocratico non avrebbe mai approvato.
Cosa credevano? Che si sarebbe chiuso un occhio, che si sarebbe sorvolato sulle “difformità” nel nome del Centro Sportivo più bello d’Europa? In un paese nel quale due scale elicoidali bloccano un imprenditore disposto a investire milioni per dare alla città un nuovo impianto sportivo al passo coi tempi?
Ma quando mai! Non avrebbero mai potuto anche lo avessero voluto. E quindi perché insistere contro i mulini a vento?
Ecco, alla ricostruzione dei fatti manca questo tassello. Perché richiedere l’agibilità di un qualcosa non a stretta (ottusa) norma quando si sa per certo che non sarebbe stata data?
Forse qualcuno aveva fatto promesse? Si era lasciato andare ad assicurazioni che non ha poi potuto mantenere?
Casini ha detto la sua. Ci dica adesso ACF perché insiste e si indispettisce tanto difronte a un problema del quale è apparentemente l’unica responsabile? . In base a quale principio o presunzione? Allora, forse, capiremo tutti meglio.
Mario Tintori
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