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Il paradosso di Ricky: quando il talento è di troppo

Saponara ha in mano valigie piene di classe

Federico Targetti

Minuto 23 della sfida tra Fiorentina e Val di Fassa Team, prima sgambata stagionale per la banda-Montella: il 10 in maglia verde riceve un appoggio all'indietro, sguardo alto, finta e dribbling sul primo uomo, quindi destro-sinistro per passare in mezzo ad altri due avversari e pennellata d'autore sul secondo palo.

Il ritorno di Riccardo Saponara non poteva partire in maniera migliore; vero è che il livello della squadra avversaria non era da prendere in considerazione, vero è che Montella ha detto di voler giocare con un 4-3-3 che può trasformarsi facilmente in un 3-5-2 – moduli, questi, che non contemplano un trequartista come Saponara. Eppure...

Sarà che Firenze è sempre stata innamorata dei giocatori con i piedi buoni, ma attorno a Ricky si respira un affetto che i giocatori si guadagnano in tre modi: con la gentilezza e il sorriso, con le giocate di talento, con i gol. E se il ragazzo portato alla ribalta dall'Empoli non brilla particolarmente sotto quest'ultimo aspetto, quanto agli altri due rappresenta una garanzia: a Moena è stato uno dei viola più apprezzati dai tifosi, che gli riconoscono anche un ruolo importante nei mesi che hanno seguito la tragica scomparsa di Davide Astori (ricordate l'arcobaleno che portò alla zuccata di Vitor Hugo nella surreale partita contro il Benevento?).

Quindi la stagione scorsa alla Sampdoria, dove ha ritrovato Marco Giampaolo e il ruolo da trequartista puro dopo tre anni. Com'è andata? Non benissimo: 22 presenze, spesso subentrando a Gastòn Ramirez, e due gol, entrambi bellissimi, segnati a Milan e Lazio (pallonetto di tacco al volo). Con quattro assist e l'enorme rimpianto di vedersi annullata una perla all'ultimo minuto allo Stadium contro la Juve.

Insomma, Saponara gioca bene, ha tanta classe ma gli manca la continuità all'interno della singola partita; l'ambiente tattico che Montella sta disegnando non sembra ospitale per lui, ma chissà che non possa essere utilizzato a gara in corso, come passepartout per scardinare le difese più ostinate... Del resto, da uno che ha mosso i primi passi dietro la coppia Maccarone-Tavano non ci si possono aspettare che giocate-chiave quando servono. Come la penserà Montella? Cambierà idea oppure non si opporrà ad una partenza annunciata?

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