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I tifosi non sono razzisti, sono Dalbert e gli altri ad essere neri

Tre casi in quattro giornate: forse è giunto il momento di intervenire

Stefano Fantoni

Ci risiamo. Prima Lukaku, poi Kessie, ora Dalbert. La tripletta della vergogna. L'attaccante dell'Inter bersagliato dagli ululati dei tifosi del Cagliari, il centrocampista del Milan da quelli dal Verona, il difensore della Fiorentina dai sostenitori dell'Atalanta. Tre episodi in quattro giornate. E chissà quanti altri ce ne saranno da qui alla fine del campionato.

Ogni volta la stessa filastrocca che si ripete: non è tutta la tifoseria colpevole, isoliamo gli imbecilli. Discorso condivisibile e applicabile anche ad altri cori infami e beceri, come quelli su Scirea o sull'Heysel. Peccato che dalle parole non si passi mai ai fatti, dando la possibilità ai soliti idioti di continuare a rovinare lo sport più bello del mondo.

Quello che più fa riflettere e sbigottire, però, è la reazione di chi questo mondo lo vive quotidianamente, seppur con ruoli diversi. Gasperini che sminuisce, il Verona che giustifica, la curva interista che addirittura invita Lukaku a comprendere. E mettiamoci anche Montella, che dopo Fiorentina-Napoli ha detto di non aver sentito quei cori per i quali Ancelotti si è poi lamentato pubblicamente.

Il tutto mentre le istituzioni federali hanno evidentemente perso la parola, in contrapposizione alla dura e ferma condanna del presidente della FIFA Gianni Infantino [LEGGI QUI]. E non consideriamo la politica nazionale, che altrimenti iniziamo a parlarne oggi e chissà quando finiamo. La realtà, triste ma concreta, è che stiamo toccando il fondo e ancora continuiamo a scavare.

https://www.violanews.com/stampa/alla-prossima-la-partita-finisce-insulti-razzisti-a-dalbert-latalanta-ora-rischia/

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