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Graziani: “Italiano? Lo apprezzo, ma non voglio più vedere Nzola esterno”

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Le parole dell'ex viola Ciccio Graziani sulle possibilità di cambiare di Vincenzo Italiano e la scelta di mettere Nzola esterno
Redazione VN

L'ex attaccante della Fiorentina, Ciccio Graziani, è intervenuto durante il Pentasport di Radio Bruno per parlare del momento dei viola. Queste le sue parole:

Cambiamenti di Italiano? A me va bene tutto quello che decide, ma che non rimetta Nzola in quella posizione. Io mi auguro che il ragazzo gli dica che piuttosto che giocare lì andrebbe in panchina, perché non c'entra proprio niente. Bonaventura? Ci sta che abbia delle società che lo seguono, le chiacchiere in giro ci sono da sempre. Se c'è un po' di amaretta negli spogliatoi son contento, perché significa che tutti faranno il massimo per fare meglio di così. Le cose in questo momento non stanno andando per niente bene in casa Fiorentina, il gesto delle scuse verso i tifosi è più che lecito. Le parole di Biraghi? Parlare a caldo può creare sempre dei danni, io avrei evitato. Se avessimo preso Gudmundsson il mercato della Fiorentina sarebbe stato da 10. Io gli ho dato comunque 7, perché ritengo che sia migliorata. Adesso siamo incappati in questa situazione e dobbiamo uscirne. Eravamo quarti due settimana fa e oggi siamo ottavi. La classifica è cortissima, se non fai risultati con una certa continuità è facile scivolare giù. Modulo? Io l'ho sempre detto, giocherei con le due punte (Belotti, Beltran) e Nico che svaria alle loro spalle. Ora è Italiano a doversi mettere a disposizione della squadra, visto che l'esterno richiesto non è arrivato. Serve cambiare! Se Italiano va via? Questi sono professionisti, non possono farsi condizionare da queste dicerie. Io calciatore me ne devo fregare di tutto ciò e pensare a dare il massimo per la maglia. Pradè? Oggi il ruolo del direttore sportivo è cambiato. Non è più come una volta. Lui non ha carta bianca sul mercato. Le società adesso si affidano a dei manager, che gli propongono dei giocatori, e da lì nascono le scelte. Burdisso? Lui è un uomo di calcio, che fa molto riferimento al calcio spagnolo e argentino. Ma le decisioni arrivano dopo dei colloqui anche con Barone. In questi casi coinvolgerei anche l'allenatore. Purtroppo la figura del direttore sportivo è cambiata, diventando un ruolo di secondo livello.


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