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Graziani: “Cambierei subito Cutrone per Caicedo. Riprendere Pedro? Nemmeno al peggior nemico”

Photo by Friedemann Vogel - Pool/Getty Images

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Redazione VN

Ciccio Graziani, ex bomber viola, ha partecipato alla trasmissione A pranzo con il Pentasport di Radio Bruno:

"Non ho visto una Fiorentina brillante, ci aspettavamo la vittoria ma bisogna dare qualche merito al Genoa. Fare un salto in classifica sarebbe servito molto, il pareggio rimane una pillola di sopravvivenza. Adesso un ciclo davvero difficile. Milenkovic centravanti? In quel momento era d'obbligo, gli schemi erano saltati ed era giusto tentarle tutte. Magari se fosse stato un attaccante sarebbe stato anche meglio, ma ad oggi Nikola è il più capace davanti alla porta. E' troppo poco, questo va sottolineato.

Come si fa a riportare Pedro in Italia? Il rischio di sbagliare di nuovo è troppo alto, non lo suggerirei neanche al mio peggior nemico. Io investirei su Piatek, perché i suoi numeri in Italia rimangono più che positivi. Io una scommessa su di lui la farei, così come scambierei Cutrone per Caicedo, che ha stazza ed è capace, come ha dimostrato, di fare gol. Anche se non è il tipo di attaccante che mi appassiona. Cutrone è uno di quei giocatori che non vedi ma senti perché la butta dentro, solo che non ha il tempo di incidere sulle partite, andrebbe valutato meglio e servito con palle giuste

Non capisco le critiche a Castrovilli, che considero un gioiellino veramente importante. Forse non sta facendo bene come prima, ma il capocannoniere viola è sempre lui, ricordiamocelo. Segre del Torino ha postato una foto con la maglia della Juve? Ai miei tempi non sarebbe mai successo... Ma non mi sento di colpevolizzarlo, appunto perché i tempi sono cambiati. E' giovane, poteva risparmiarselo ma va assolto.

Adesso non è detto che non si possano cogliere risultati importanti, vediamo come va stasera l'Atalanta. Potrebbe fortificarsi nella difficoltà oppure crollare, e allora affrontarla sarebbe più facile. Ribery? Non è quello che abbiamo visto l'anno scorso. Se non fosse contento lo farebbe capire, io credo semplicemente che stia attraversando come tutta la squadra una congiuntura negativa. Prandelli deve essere bravo nel recuperarlo, senza di lui perdiamo tanto. Con il Genoa non avrei messo insieme Pulgar e Amrabat, si pestano i piedi e nessuno dei due va dentro. Infatti Bonaventura ha dato maggiore imprevedibilità. E proverei a riabilitare Duncan. Però il Mister non sono io, mi fido di Cesare.

Chi vorrà Milenkovic a fine stagione dovrà presentarsi con l'offerta giusta, io non ho nulla da rimproverare al ragazzo. Non credo che il gioco debba partire da dietro, tanto poi la palla lunga arriva lo stesso. Che differenza c'è fra farlo subito e dopo quattro passaggi in orizzontale? Se un difensore sa impostare, tanto meglio, ma non è una priorità per me.

La società non è incapace, è seria e le persone che ne fanno parte sanno di calcio. Noi dovremmo esserne strafelici, perché sul discorso tecnico le responsabilità non sono tutte sue. Montiel? Non c'è allenatore al mondo che non faccia giocare quelli che ritiene i migliori. Questo per dire che Prandelli ha le sue ragioni se il ragazzo non gioca, così come le ha su Duncan".

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