Mandragora? "È la riserva e sembra pagare questa consapevolezza, sa di partire nettamente dietro a Duncan nelle gerarchie".
Barak? "Sappiamo quello che ha passato in estate e sicuramente non è stato semplice superarlo. Non riesce a centrarsi nelle partite, sbaglia le scelte semplici e non riesce a saltare l'uomo. Quando arrivò da Verona faceva la differenza e segnava tanto, in un altro ruolo. L'impressione è che ci vorrà ancora del tempo per farlo tornare in condizioni accettabili".
Ikonè? "C'è questo gigantesco copia e incolla sulle valutazioni che facciamo su di lui, dà l'impressione di poter fare tante cose, ma poi riesce a farne un centesimo. A volte penso che Italiano vorrebbe mangiarselo. Il calcio dominante della Fiorentina si scontra con le difficoltà realizzative dei suoi esterni, escluso Nico. Non arrivano ai goal segnati da Quarta da solo".
Nzola e Beltran? "Gli ho visti funzionali nel momento di portare sostanza in area, Sulle prestazioni dei singoli Beltran vediamo che ha delle qualità, ma è ancora un po' acerbo. È del 2001 e deve ancora inserirsi nel nostro calcio. Con Nzola ci stiamo avvicinando a creare un altro copia e incolla per chiederci cosa manchi a questo ragazzo. Non fa a sportellate per creare spazi e questo vuol dire che gli manca convinzione. Per competere la Fiorentina non può fare a meno dei goal anche degli attaccanti".
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