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Futuro fuoriclasse o potenziale problema? Ombre sulla gestione di Vlahovic

(Photo by Emilio Andreoli - Inter/Inter via Getty Images)

I tifosi si interrogano sull'attacco gigliato, da molti ritenuto troppo acerbo

Alessandro Lilloni

Risveglio amaro quest'oggi per la Fiorentina ed i suoi tifosi. Nonostante la buona prestazione sono zero i punti raccolti al Meazza. Una sconfitta che fa tremendamente male per come è arrivata. Ribery e Chiesa hanno dipinto calcio mettendo in campo una grande prestazione, ma non si può certo dire lo stesso riguardo a Vlahovic. L'attaccante serbo, entrato al minuto '62 al posto di Kouamè, ha cambiato in parte l'inerzia della partita in favore dei nerazzurri. Grazie all'ennesima scorribanda offensiva dell'eterno Ribery si è trovato sul piede il match point. Solo, davanti ad Handanovic, ha controllato male per poi sparare a lato un tiraccio. Da quel momento, come spiegato dallo stesso Iachini, buio totale. A completare la sua serata disastrosa ci ha pensato D'Ambrosio che di testa ha siglato il gol vittoria prendendo il tempo proprio all'ex Partizan.

Ovvio che da uno spezzone di partita non si possano confezionare giudizi definitivi ma appare doveroso fare delle riflessioni sull'attacco gigliato. Nelle parole di Iachini, nel post partita, per la prima volta è apparsa qualche nota di insoddisfazione. Emblematica la frase sulla crescita e la componente acerba delle punte: "Purtroppo in qualche circostanza non veniamo premiati da questa scelta". Siamo sicuri che mettere in competizione tre punte che avrebbero bisogno di giocare sia la scelta giusta? Le gare, tra campionato e Coppa Italia, sono limitate. È chiaro come il sole che Vlahovic abbia il potenziale per diventare un grande centravanti, ma è altrettanto chiaro che difficilmente potrà diventarlo in questa Fiorentina di Iachini. Almeno con queste gerarchie. Il ragazzo ha bisogno di disputare tante gare consecutive indipendentemente dal suo rendimento, di sentire la titolarità e la fiducia del tecnico. È un limite mentale su cui certamente dovrà lavorare, ma al momento non sembra in grado di convivere con la pressione della concorrenza. Alcuni talenti vanno gestiti diversamente.

In tutto questo il feeling con Iachini non è mai sbocciato. Già nel finale della passata stagione si era parlato di alcune incomprensioni tra i due, mentre il ritorno di Kuamè lo ha fatto sparire dalle rotazioni. Problemi di convivenza ed incognite che vanno risolte al più presto. Situazioni come quelle di ieri sera sono dannose per tutti. Un potenziale campione non può trasformarsi in un problema. C'è chi inneggia all'acquisto di un nuovo attaccante, in un mercato che non sembra offrire nulla oltre a Piatek, e c'è chi vorrebbe rinforzi in altri reparti. Come ha rivelato lo stesso Commisso, ancora non ci sono certezze. Eventuali uscite determineranno le entrate in un ricco finale di mercato aperto ad ogni possibilità.

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