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El segna semper lù

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Perla di Vlahovic a Genova. Il serbo si sta trasformando in cecchino. Ha le potenzialità per diventare un attaccante completo. Speriamo che ciò accada a Firenze. La Fiorentina non si faccia trovare impreparata

Stefano Niccoli

A Milano direbbero “Segna semper lù”. Dusan Vlahovic timbra di nuovo il cartellino, questa volta contro un avversario rognoso come il Genoa. In una partita complicata, resa ancora più difficile dalla folle espulsione di Franck Ribery al 51’. I gol del serbo in Serie A sono tredici, mica male. Un bottino di tutto rispetto. L’attaccante viola è migliorato in maniera costante negli ultimi mesi. La differenza con la scorsa stagione, quando i gol in campionato furono sei, è netta. Merito di Cesare Prandelli che non ci ha pensato un attimo a dargli fiducia. Già, la fiducia. Ingrediente fondamentale per i centravanti. 

Torniamo alla partita contro il Genoa. La rete su assist aereo di Castrovilli è stata da bomber “vero”, navigato quale Vlahovic aspira a diventare. Collo sinistro in diagonale e palla in buca d’angolo alle spalle dell’incolpevole Perin. E non dimentichiamoci che aveva una visuale parziale della porta. E’ vero che la marcatura di Radovanovic è stata “allegra” (per usare un eufemismo), ma il gesto tecnico resta di alta, altissima qualità. La trasformazione in cecchino è appena cominciata.

Si tratta della quarta rete nelle ultime tre partite. Si è fermato contro il Milan, ma solo in termini di gol perché l’assist a Ribery per il momentaneo 2-1 è stato di pregevole fattura. Le difficoltà nel percorso di crescita non mancheranno, sono naturali, ma le potenzialità per diventare un attaccante completo ci sono eccome. Speriamo che ciò accada a Firenze. Il contratto scadrà nel giugno 2023. La Fiorentina non si faccia trovare impreparata (cit.).

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