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Dal turn over massiccio alle rotazioni mirate, la fotografia della crescita viola

Dal turn over massiccio alle rotazioni mirate, la fotografia della crescita viola - immagine 1
Chi avrebbe mai pronosticato di sbancare San Siro senza Nico Gonzalez, Amrabat e Milenkovic dal primo minuto?

Gabriele Moschini

Prima il turn over massiccio, poi le piccole e continue rotazioni. L'immagine delle due facce della stagione viola la possiamo trovare in due formazioni scelte da Vincenzo Italiano che coincidono con il punto più alto (vittoria a San Siro) e probabilmente più basso di questa anomala stagione. Partiamo da quest'ultimo, ovvero la trasferta di Udine. Italiano schiera un undici completamente inedito con ben nove undicesimi cambiati rispetto alla partita precedente che aveva visto i viola uscire tra gli applausi dopo un ottimo pari contro il Napoli. I 90’ della Dacia Arena sono un fiasco. La Fiorentina passa in svantaggio e di fatto non riesce mai a rendersi pericolosa dalle parti di Silvestri con i tifosi che iniziano per la prima volta a storcere il naso, mettendo in discussione anche l'operato del tecnico. E’ il principio di un inizio di stagione alquanto complicato che vedrà la Fiorentina ritrovarsi invischiata nelle posizioni più basse della classifica, mentre invece il cammino in Europa (nonostante qualche inciampo iniziale) procede spedito.

Le otto meraviglie

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Adesso, invece, si è capovolto il mondo. La Fiorentina va che è una meraviglia e con quella di San Siro ha colto l'ottava vittoria consecutiva tra campionato e Conference. Un'impresa straordinaria. Nonostante i tanti impegni ravvicinati, infatti, la squadra viola ha saputo compattarsi come forse mai aveva fatto prima, trovando un'alchimia insperata che premia l'intero rendimento del gruppo. Sì perchè la partita di San Siro è l'esempio più lampante della crescita del gruppo, oltre che dell'allenatore. Italiano adesso non cambia in massa il proprio undici titolare, ma ad ogni partita opera quelle due/tre sostituzioni che danno fiato alla squadra, senza stravolgerne i meccanismi collaudati, e che si rivelano puntualmente azzeccate. Chi avrebbe mai pronosticato di sbancare San Siro senza Nico Gonzalez, Amrabat e Milenkovic dal primo minuto?

La fotografia

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E la fotografia di questa fantomatica crescita non può essere altro che la partita di Gaetano Castrovilli. Un numero dieci, adattato mediano, che si è letteralmente messo nel taschino uno dei reparti più forti del campionato come quello nerazzurro. Il barese ha dominato per tecnica e fantasia, non rinunciando anche al sacrificio e riuscendo in due occasioni a salvare la porta di Terracciano con due recuperi degni del miglior Amrabat. Ma a questo potremmo aggiungere anche Ranieri. Un giocatore che ha passato un estate (e un autunno) con la valigia in mano e che invece si ritrova spesso e volentieri ad essere buttato nella mischia in momenti topici riuscendo sempre a portare a casa delle ottime prestazioni. Stoica la permormance da terzino sinistro nell'inferno di Sivas. Insomma, sembra che Italiano abbia trovato l'amalgama corretta per esaltare le qualità di un gruppo che fino a poche settimane fa sembrava non potesse reggere il doppio/triplo impegno. L'augurio è che questo possa essere confermato nelle prossime uscite, in cui la Fiorentina si giocherà il proprio destino.

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