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Da Pasqual a Guerini, Sousa fa cadere i “vecchi” baluardi

Pasqual e Guerini lasciano la Fiorentina, con l'arrivo di Paulo Sousa le loro posizioni sono state riviste. La società viola ha dato un taglio netto al passato...

Stefano Rossi

Da Pasqual a Guerini, cadono i vecchi baluardi della Fiorentina. Nel calcio maggio è il mese degli addii, dei verdetti. E' quando si tirano le somme. E' quel momento in cui ammetti con te stesso gli errori commessi e ti riprometti di non farli più. O almeno ci provi, di solito. Dopo il congedo di Pasqual dallo spogliatoio e da capitano, è toccato all'ex club manager Guerini svuotare il suo armadietto e lasciare la Fiorentina. In mattinata Il Corriere dello Sport riportava le sue parole amare (CLICCA QUI) per il mancato rapporto con Sousa e l'esclusione dal centro sportivo durante gli allenamenti. Un duro colpo per chi negli anni scorsi aveva vissuto con ruolo quasi paterno la figura di Vincenzo Montella.

I primi due addii di quest'anno in casa viola hanno fatto rumore, ma questa non è una notizia per chi segue attentamente le vicende del club di Viale Fanti. Probabilmente i due uscenti hanno pagato anche un legame col passato recente che qualcuno ha preferito interrompere. Manuel era il capitano di uno spogliatoio che non c'è più e che oggi parla più spagnolo che mai, a partire dai senatori Gonzalo Rodriguez e Borja Valero. Vincenzo è stato quasi un vice allenatore per Montella, tanto si confidavano ed andavano d'accordo. Sui social alcuni tifosi, in maniera del tutto ironica e affettuosa, scherzavano sul suo modo di introdurre i nuovi acquisti "Questo giocatore non ha bisogno di presentazioni...".

Su entrambi ha pesato il giudizio di Paulo Sousa che ad un vecchio allenatore esperto e conoscitore della piazza ha preferito avvalersi di un collaboratore personale come Sem Moioli. Scelta legittima, ci mancherebbe, ma che in maniera diretta o indiretta ha contribuito a far tagliare la Fiorentina dall'ultimo legame col suo passato. Il divario con la storia, troppo spessa lasciata sugli scaffali, si fa sempre più ampio. Eppure maggio resta sempre il mese di quando si fanno i conti e si cerca di ripartire. E da imparare c'è e ci sarà sempre, specie dal passato.

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