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Da Migliaccio a Sanchez: quando il mediano è di basso profilo

Da Migliaccio a Sanchez: quando il mediano è di basso profilo

Dall'avvento di Montella il centrocampo della Fiorentina è contraddistinto dall'alto tasso tecnico. Palleggiatori che danno del tu al pallone, preferiti a interdittori puri o elementi con più polmoni che qualità. Quasi sempre, però, non di...

Stefano Fantoni

Dall'avvento di Montella il centrocampo della Fiorentina è contraddistinto dall'alto tasso tecnico. Palleggiatori che danno del tu al pallone, preferiti a interdittori puri o elementi con più polmoni che qualità. Aquilani, Borja Valero, Pizarro, Badelj, Vecino, Mati Fernandez: tutti interpreti che rientrano nella prima categoria sopra descritta. Giocoforza, però, in rosa deve esserci almeno un profilo della sponda opposta.

Nei tre anni di Montella si sono avvicendati Migliaccio, Sissoko, Ambrosini e Kurtic. Solo l'ex Milan ha raggiunto buoni risultati in termini di impiego e rendimento, il maliano è stato una vera e propria meteora, mentre gli altri due onesti professionisti. Nessun profilo di alto livello, a differenza di Mario Suarez. Arrivato come pedina di scambio nell'affare Savic, lo spagnolo sembrava poter colmare in modo definitivo questa lacuna nella rosa viola. Con Sousa però non c'è mai stato feeling e dopo soli sei mesi è partito verso nuovi lidi.

Adesso è la volta di Carlos Sanchez, trentenne colombiano, reduce da una stagione da dimenticare con il retrocesso Aston Villa. Non un bel biglietto da visita, per chi comunque conta 68 presenze in nazionale, alcune di queste con la fascia di capitano al braccio. Da non sottovalutare anche la capacità di giocare da difensore centrale, che potrebbe renderlo una pedina utile in situazioni di emergenza. Un (altro) mediano di secondo piano per il centrocampo viola: saprà far meglio dei predessori?

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