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L'esclusiva

Da Lacatus a Passarella, le pescate della viola dai mondiali, tra top e flop

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Un focus sui più grandi acquisti e flop mondiali della storia viola

Niccolò Meoni

Si sa il mondiale rappresenta l'evento calcistico globale. In questa manifestazione tutto il mondo segue in modo spasmodico le partite. I giocatori stessi lo sanno, e per questo cercano di mettersi in luce il più possibile, per ottenere le attenzioni dei più grossi club. Per questo il mondiale è per antonomasia un'evento a due facce. Capace di tirar fuori autentiche meteore, che sembrano essere indemoniate in quel mese. Oppure piccole gemme nascoste, magari in nazionali minori, che si mettono in luce e trovano la rampa di lancio di una brillante carriera. La Fiorentina ovviamente, come tutte le squadre ha pescato dai vari mondiali. In questo articolo ripercorreremo i più grandi flop, e i più grandi acquisti mondiali della Fiorentina. Sperando che il Qatar abbia fatto scovare la prossima gemma nascosta ai dirigenti viola.

L'uccellino svedese

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Il primo nome è indimenticabile per i tifosi viola. Kurt Hamrin, l'uccellino. I suoi numeri in viola? 362 partite e 208 gol in viola. Il mondiale del 1958 in casa sua in Svezia con Nordhal e Liedholm, poi l'arrivo in viola. Il ragazzo era già noto in Italia dopo la prima stagione con la Juventus (1956-57) e quella successiva col Padova di Rocco (20 gol in 30 partite). Il mondiale giocato nel 1958 fu solo una conferma per l'arrivo a Firenze del bomber assoluto della storia viola.

El Caudillo

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Passiamo al 1982, con quello che è indubbiamente uno dei più grandi calciatori della storia viola. Sicuramente uno dei più grandi acquisti mondiali viola. L'ex difensore del River viene acquistato due mesi prima del mondiale spagnolo. Va detto che "el Caudillo" come veniva chiamato in Argentina non era una sorpresa. Anzi, nel 1978 fu il capitano dell'Argentina campione del mondo. Arrivò a Firenze  grazie ai Pontello per avvicendare Galbiati nella retroguardia viola. Uno dei migliori difensori viola, sicuramente tra i più iconici. Difensore completo, con il vizio del gol, al punto da segnarne 35 in maglia gigliata. Un vero Caudillo, che andò all'Inter nell'estate dell'86, dopo un mondiale vissuto fuori squadra.

Dalla Romania al Brasile

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Gli anni novanta invece furono contraddistinti da 2 flop. Il primo fu Lacatus. Esterno Rumeno, messosi in luce nella Steaua Bucarest. La squadra romena che sul finale degli anni 80 dominava. Il mondiale del 1990 gli dette una grande vetrina. La doppietta contro l'URSS lo fece finire nel mirino di Cecchi Gori che lo portò a Firenze nel post Baggio. La sua esperienza a Firenze, un anno, 21 partite, 3 gol. Tanti musi lunghi e pochi gol. Il romeno, messo seconda punta dietro Borgonovo non si adattò e fu subito ceduto. Il secondo invece addirittura era un campione del mondo, Marcio Santos. Anche per il brasiliano una sola annata. Quella 1994-95, con 32 partite e 2 gol. Non un pessimo giocatore, ma la viola di Ranieri fu la terzultima difesa. Questo costò al brasiliano, arrivato con grandi aspettative, la cessione all'Ajax.

Le scommesse recenti

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Più recentemente la Fiorentina ha scommesso su 3 giocatori convocati ai mondiali. Milan Badelj, Josè Basanta e Marko Pjaca. In realtà nessuno dei 3 fece grandi cose ai mondiali, ma comunque erano convocati con le loro nazionali. Solo Pjaca trovò spazio in un mondiale, quello di Russia 2018, 3 presenze per lui. Ma l'unico ha lasciare un segno fu Badelj, che divenne capitano viola dopo la scomparsa di Astori. 5 anni in viola per il regista ex Amburgo, sempre conditi da buone prestazioni.

Chissà se la viola pescherà bene dal Qatar

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