Corvino e i “pesci piccoli”, siamo quasi a metà dell’opera. Giovani (e non) con la valigia in mano

La Fiorentina e ipesci piccoli di cui liberarsi per far mangiare meglio i pesci grandi. Non è una parabola, nè una novella per bambini, ma è la metafora con cui Pantaleo Corvino, qualche giorno fa, spiegò il suo modus operandi di queste settimane. Molto impegno hanno richiesto le cosiddette cessioni minori, un vero e proprio sfoltimento che ha riguardato - e riguarderà - soprattutto giovani, ma non solo. Basti citare Basanta, Wolski e Brillante, che la Fiorentina ha ceduto a titolo definitivo incassando complessivamente poco più di 1,5 milioni. E poi Rebic, che è andato in prestito all'Eintracht Francoforte e la doppia cessione di Capezzi e Fazzi al Crotone che ha fatto molto discutere. Lasciato a titolo definitivo anche Peralta al Pisa, le altre operazioni già definite sono state Petriccione (prestito Ternana), Madrigali (prestito Vicenza), Venuti (prestito Benevento), Bandinelli (definitivo Latina), Dabro (definitivo Cibalia), Berardi (prestito Tuttocuio).

Tredici pesci piccoli già piazzati, altri 19 ancora da sistemare, dixit Corvino. Il prossimo ad accasarsi sarà Bakic, per il quale manca solo l'annuncio, una cessione che frutterà anche dei soldi alla Fiorentina (LEGGI QUI). Nella lista degli altri giocatori che non rientrano nei piani viola, almeno per l'immediato, figurano i vari Beleck, Bardini, Gigli, Salifu, Zanon, Bitunjac, Schetino, Mancini, Gondo, Makarov, Gilberto, Minelli, Bangu e magari anche Bagadur, Baez, Diakhate e Lezzerini. Liberarsi dei pesci piccoli per far mangiare meglio i grandi, perchè a suon di piccoli risparmi e mini tesoretti, forse, si possono creare i presupposti per qualche ulteriore innesto. Fermo restando che gli acquisti più importanti potranno arrivare solo dopo qualche cessione più remunerativa, con Babacar e Gomez che rimangono i principali "sacrificabili".