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Conosci te stesso: per la terza volta l’Inter può dirci chi siamo

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La partita di domani sera sarà decisiva per la viola.

Niccolò Meoni

La citazione del titolo, che qualcuno forse avrà riconosciuto, non è dell'ex giocatore viola Socrates, ma del filosofo greco, che lo usava quasi come motto, per la ricerca della propria anima.

La nuova viola

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Se stessa la Fiorentina l'anno scorso l'ha trovata contro l'Inter, alla quinta giornata: i primi 45 minuti furono uno spettacolo con il gol di Sottil che metteva la ciliegina sulla torta in una prestazione turbinosa. Una squadra che riusciva ad aggredire l'avversario, impedendogli di pensare. Se stesso lo era pure Italiano, che era in grado di trovare soluzioni, azzardate spesso, ma coraggiose, vedasi Benassi terzino.  Poi purtroppo il secondo tempo andò male, con tre gol incassati e l'espulsione di Nico per proteste, con una viola stanca fisicamente e non solo. Ma la partita aveva legittimato le ambizioni della squadra di Commisso. Era solo la quinta partita ma la Fiorentina aveva già dimostrato contro Atalanta e Roma di essere tornata grande, contro l'Inter fu solo una conferma in più per il mister Italiano.

Quel dente spezzato

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Il ritorno invece si giocò alla trentesima giornata, in un momento fondamentale per i viola, che scoprirono una nuova versione di se stessi. La Fiorentina giocò a San Siro una partita meno spettacolare, meno frastornante dell'andata, ma più matura e consapevole, in cui il centro della squadra non era più Vlahovic, ma lo era il gruppo, il simbolo di quel pareggio per 1-1 fu Torreira, che probabilmente era il "se stesso" di Italiano, colui che portava lo spirito dell'allenatore viola in campo. Il gol, e il dente perso a fine partita furono la consacrazione del nuovo eroe viola. Il nuovo capopopolo della piazza, almeno fino a Giugno. Oltre a lui si misero in luce un Castrovilli, che oggi manca molto , e Igor che se stesso sembra non esserlo più. La Fiorentina si scoprì più tosta e solida, non più la spensierata squadra di inizio anno, ma una matura e cattiva.

Domani sapremo chi siamo

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Sabato 22 ottobre 2022, la Fiorentina in 10 partite ha racimolato 10 punti, una miseria. La squadra non è più se stessa, il gioco nemmeno, l'aggressività manca. Non è la formazione sbarazzina dell'inizio scorso, ma nemmeno quella matura di fine anno. Sembra un'ibrido, per ritrovare se stessa forse servirebbero le 2 facce della scorsa Fiorentina, Dusan e Lucas, la spensieratezza e la solidità, ma non ci sono più. Nemmeno Italiano sembra più sapere chi è, non salta più in panchina, sembra incupito. Domani sera, sarà un dentro o fuori, vincere per trovare una nuova viola, non per forza quella dello scorso anno, magari con nuovi protagonisti come Cabral. Oppure perdere e traghettarsi verso una stagione buia e anonima a centro classifica se non peggio. Domani per citare Fabio Caressa pre Italia-Ghana, sapremo chi siamo.

Cabral
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