Zaniolo: “Sono tornato a casa. Kean? Siamo fratelli, gli faccio questa promessa”

Non solo l'esaltazione nel day-after della vittoria per 3-0 sull'Inter: in casa Fiorentina oggi è anche il giorno della presentazione di Nicolò Zaniolo, centrocampista offensivo o attaccante arrivato dal Galatasaray in prestito con diritto di riscatto che diventa obbligo al raggiungimento di un dato numero di presenze. L'ex Roma, nella prima parte sempre in prestito dai turchi all'Atalanta, torna in viola dopo tanti anni nel settore giovanile, con la maglia numero 17. Violanews vi propone tutte le sue risposte in diretta testuale.

Che tappa del tuo percorso professionale è?

"Questa per me è una tappa molto importante. Tornare qui è stato giusto, dopo aver cambiato tante squadre. Tutti mi hanno accolto benissimo. Ho ritrovato casa, sono andato via a 15/16 anni e torno dieci anni dopo. Sono felice e ringrazio tutti".

Sulle voci legate al suo carattere e la scelta di Firenze

"Io testa calda? Sono tutte cose che dite voi, io non ho mai avuto problemi con nessuno, né all'estero né all'Atalanta. So quanto valgo. Mi sono lasciato solo un po' male con la Roma, tutto qua. Sono passati gli anni, ma non le persone. A Firenze ho risentito subito l'aria di casa".

Sul suo percorso e Kean

"Palladino ha ragione, non ha dovuto convincermi, perché penso che sia lo step giusto per me venire qua. Per Moise sono contentissimo, siamo praticamente fratelli. Lo conosco da tanto tempo. Ero sicuro che avrebbe fatto bene qui. Anche io darò tutto me stesso per fare bene".

Sulla partita di ieri e il suo impiego

"Ieri è stata una partita bellissima, sembravamo due in più in campo. Abbiamo battuto la squadra più forte del campionato e anche tra quelle d'Europa. Grande prestazione. Io mi metto a disposizione della squadra, per lavorare come è giusto che sia. Poi se il mister mi darà spazio è perché me lo sono meritato".

Sugli obiettivi

"Negli ultimi due anni sono state fatte grandi cose, anche se sono arrivate due sconfitte in finale. La cosa che vorrei è alzare un trofeo, sperando che la terza sia quella buona. La Conference non è scontata, come tutti i percorsi non è semplice arrivare in fondo. Ci faremo trovare pronti".

Sull'esultanza

"L'esultanza è tra le cose più belle del calcio, sempre nel rispetto degli avversari e le tifoserie. A me piace farlo così".

Sulla scelta a giugno

"A giugno avevo questa possibilità di scegliere tra Bergamo e Fiorentina, non lo nego. Non sempre si prende le scelte migliori. Poi, ho deciso di fare questo passo a gennaio perché i viola mi hanno voluto ancora una volta fortemente".

Sulla voglia di rivalsa

"Non si tratta di rivalsa. Tra poco ci sarà la partita contro l'Atalanta e io sono un giocatore della Fiorentina. Penso solo al viola. Con Gasperini mai avuti problemi, anzi lo ringrazio. Mi ha migliorato tantissimo".

Sugli obiettivi

"Siamo una grande squadra. Champions? Sarebbe un sogno, non ci poniamo limiti, ma adesso pensiamo a fare bene partita dopo partita".

Sul ruolo

"All'occorrenza posso ricoprire ogni ruolo dell'attacco, ma nasco come esterno destro".

Su chi l'ha ispirato da giovane quando era alla Fiorentina

"Quando ero nelle giovanili c'erano giocatori del calibro di Giuseppe Rossi, Cuadrado e Jovetic. Venivo al Franchi a fare il raccattapalle e vedevo loro giocare".

Su Ranieri

"Ci conosciamo da tantissimi anni. Lui è sempre stato un ragazzo determinato. Quando perdeva le partitelle si metteva a piangere. Andavamo alle media insieme e siamo cresciuti in viola. Prendevamo il pulmino insieme per arrivare a Firenze. Sono contento della sua stagione".

Sulla squadra

"Quando c'è la base di un gruppo italiano è molto più facile ambientarti. E tutti sono giocatori forti e di qualità. Siamo una squadra forte, c'è tanta concorrenza. Fisicamente sono a posto".

Su Bove

"Con Edo ho un bel rapporto, mi dispiace per quello che gli è successo. Sono sempre al suo fianco per dargli una mano e sostenerlo sempre. Appena arrivò dalla Primavera della Roma ho conosciuto un ragazzo straordinario, che non dice mai una parola fuori posto e lavora duramente. Fuori dal campo è anche molto simpatico. Gli voglio un gran bene".

Su pregi e difetti

"Come pregio lo spunto nell'uno contor uno, la forza e il tiro da fuori. Difetto il piede debole, il colpo di testa e la poca cattiveria agonistica che ho in alcune situazioni".

Promesse con Kean?

"Non ne abbiamo fatte, ma adesso prometto di passargli la palla ogni volta che ne avrò l'occasione per continuare a farlo segnare".

Sul numero

"Avevo scelto questo numero al Galatasaray. L'ho ripreso qui perché è per un ragazzo che ha perso la vita durante il terremoto in Turchia. Quando è successo ho parlato con la famiglia e gli ho fatto questa promessa".

Sui rimpianti

"Non ho rimpianti, perché quando ho fatto delle scelte è perché pensavo che in quel momento fossero giuste. Sono ancora giovane, ho 25 anni, e una tutta una carriera calcistica ancora davanti".

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