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De Gea: “La Fiorentina una scelta facile. La mia forma? Basta mettermi in porta”

De Gea: “La Fiorentina una scelta facile. La mia forma? Basta mettermi in porta” - immagine 1
Oggi il tifo viola potrà ascoltare le prime parole di David De Gea. Segui la conferenza stampa con la nostra diretta testuale
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Oggi è il giorno dell'attesa presentazione di David De Gea alla Fiorentina. Lo spagnolo parlerà dalla sala stampa del Viola Park a partire dalle ore 14:00. Segui in diretta con noi tutte le sue parole

"Oggi siamo emozionati di presentare De Gea. Un giocatore che ha una storia grandissima, ha un'esperienza che speriamo possa arricchire tutti qui al Viola Park, queste sono anche le parole che Commisso ha lasciato proprio a David quando si sono sentiti". Così il dg viola Ferrari


Così David De Gea in italiano: "Per me è un orgoglio vestore la maglia viola, per me è un orgoglio rappresentare Firenze, grazie a tutti"

Sull'anno sabbatico: "Vorrei ringraziare tutto lo staff tecnico, è stato un anno diverso dal solito. Ho preso la decisione di dfare un anno sabbatico, ma mi sono sempre allenato da solo. Dovevo essere al massimo, quando è arrivata la Fiorentina ha avuto le idee chiare, grandi tifosi e una grande storia. La decisione è stata facile e non volevo ritirarmi Qui ci sono stati grandi portieri e giocatori, spero di fare la storia del club e di dare tutto. Voglio aiutare i piu giovani e portare una mentalità vincente"

Chi vuole sfidare e gli obiettivi: "Voglio aiutare il club in tutto, vengo qui a dare il 100%, a migliorare la squadra, questo lo prometto. La Serie A è uno dei migliori campionati del mondo, io non vedo l'ora di affrontare tutti. Non dobbiamo pensare a lungo termine, dobbiamo iniziare bene già da Parma. Poi possiamo sognare di vincere qualche trofeo, cercando di centrare tutti gli obiettivi"

Sull'anno sabbatico: "Sono stato un anno a Manchester un anno e poi sono tornato a Madrid per allenarmi. Volevo tornare ai massimi livelli, non sono stato fermo. Anche se allenarsi da solo non è semplice, ho passato 12 anni a Manchester ed è la mia casa. Il mio cuore sarà sempre lì, per me è stato difficile trovare la motivazione di valutare queste offerte, e ho preso la decisione di fermarmi per un anno. Sto molto bene, mi sono allenato tutti i giorni, anche più di prima. Non hai altri portieri con cui allenarti. Il livello è buono, e magari le prime partite mi ci vorrà un po'. Ma ormai gioco da tanti anni, basta mettermi in porta"

La concorrenza di Terracciano: "Lui è un pochino più giovane, la competizione fa sempre bene. Giocare non deve essere facile, ci deve essere gente pronta dietro di te, ci farà bene. Conosco i portieri e la squadra, non ho avuto ancora la possibilità di conoscerli. Voglio davvero incontrarli oggi"

La trattativa: "Ho avuto tante offerte, ma volevo giocare in Italia. Ferrari e Pradè hanno facilitato il tutto, le parti avevano la stessa volontà. La trattativa è stata semplicissima, la Fiorentina è stata la miglior opzione possibile". Sull'impostazione dal basso ci sono tante opinioni. Il portiere deve avere qualità con i piedi se la squadra gioca da dietro, ma credo che la cosa più importante del portiere sia evitare i gol. Penso di essere un portiere completo, ora voglio conoscere i compagni e migliorare"

Su Palladino: "Non ho avuto la possibilità di parlare molto con il mister, so cosa vuole da noi portieri. Gli piace attirare la pressione a bucare le linee, è un mister coraggioso ed è molto bello. Dobbiamo lavorare e migliorare sempre di più. Mi piace allenarmi con i giovani, voglio aiutarli per come posso. Mi sono già allenato con Leonardelli e mi ha detto che era un sogno lavorare con me. Tante gente aveva voglia di vedermi tornare, è un buon segno"

"Non ci sono errori del portiere, è tutto un ingranaggio, quando il mister sa cosa vuole il portiere deve avere più opzioni possibili. Quando c'è un errore è di tutti. Ci sono portieri bravissimi in tutto il mondo, è difficile fare un nome. La prima cosa qui è il calcio, se la città è bella meglio. Ho sempre voluto venire qui, visitarla, ma la prima cosa è stata il campo e la squadra"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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