C'è chi parla di spogliatoio diviso, cosa ha significato la cena fatta con la squadra?
—"La cena è stata una volontà di tutta la squadra. E' sinonimo che qui al Viola Park si sta bene. E' stata una bella serata. Abbiamo condiviso dei bei momenti. Sono felice per questo. Il gruppo è solido, rema dalla stessa parte. Il trend è negativo, ma come abbiamo dimostrato a settembre, siamo in grado di rialzarci".
Con la Lazio è decisiva?
—"Non è decisiva. E' importante, ma non mettiamo troppa pressione ai ragazzi. Affrontiamo una squadra in salute, con grandi cambi e con un grande allenatore. L'abbiamo studiata bene. Siamo pronti. E' una gara che ci può dare uno slancio, abbiamo voglia di rivalsa. Nulla però è decisivo. C'è ius percorso da portare avanti e fare insieme."
Come stanno gli infortunati? Comuzzo come sta?
—Cataldi è ancora in ripresa, ha avuto dei problemi alla coscia. Colpani ha preso un colpo alla caviglia. Sente tanto la responsabilità di dimostrare e afre sempre meglio. Ci ho parlato più volte, bisogna dare una mano a questi ragazzi che devono dimostrare il loro valore. Comuzzo è un ragazzo che ha giocato tanto e oltre le aspettative. Ha sempre dimostrato personalità e il suo valore. Abbiamo iniziato a commettere qualche errore a livello di reparto. Il momento non mi piace, ma dobbiamo mantenere un equilibrio. Abbiamo una buona classifica e fare sempre di più".
Come è stata questa settimana di lavoro? Folorunsho come lo valuta?
—"Se c'è da fare una critica, fatela a me. I ragazzi danno il massimo ogni volta durante la settimana. Sono esemplari. Gli automatismi non sono persi, col Torino, sotto questo aspetto, ho visto una buona gara. Folorunsho è una grande risorsa per noi. Abbiamo perso Bove, ora lui è il nostro jolly".
Di cosa ha bisogno questa Fiorentina?
—"La squadra ha bisogno di una scintilla sotto l'aspetto dei risultati. La vittoria dobbiamo prendercela, ma senza esserne ossessivi, sennò non ne beneficiamo dal punto di vista psicologico".
Si sente ancora forte al timone della squadra?
—"Non mi faccio condizionare da nulla. Sono in questo mondo da più di venti anni. Non leggo nulla e non penso altro che al bene dei ragazzi".
Quali sono le sue considerazioni sul mercato?
—"So che la società ha diverse trattative aperte. Sono al lavoro cercando di lavorare al meglio. Spero che queste operazioni si risolvano nel minor tempo possibile".
Vede il quinto posto (Champions, probabilmente) come un obiettivo fattibile? Biraghi se non dovesse essere venduto potrebbe essere reintegrato?
—"Stiamo facendo il massimo per raggiungere i nostri obiettivi. Riguardo Biraghi, vedremo cosa ci dirà il mercato".
Richardson ha chiesto più spazio? E Pongracic?
—"Io credo in tutti i ragazzi. Tutti hanno avuto la possibilità di giocare. Tutti si devono sentire importanti e scendere in campo dal primo minuto. Chi dimostra gioca. Come vale per gli altri, vale anche per Marin e Richardson".
Di cosa ha bisogno la Fiorentina in mezzo al campo?
—"Io ho bisogno solo di fare una grande partita domenica. Del mercato se ne occupa della società".
Come commenta la cessione di Kayode? Cosa ne pensa dei fischi ricevuti contro il Torino?
—"Kayo va solo che ringraziato. Voleva più spazio e ha chiesto di andare a giocare con continuità. E' stato un ragazzo esemplare. Gli ho voluto bene e il gruppo ne ha voluto a lui. Accettiamo i fischi come accettiamo le critiche. Ci faranno crescere e tirare fuori qualcosa in più dal punto di vista caratteriale. Bisogna reagire nel momento del bisogno. Non conta quanto cadi, ma come ti rialzi".
Chi può sostituire Kayode nel breve?
—"Abbiamo molti difensori: Moreno ed altri. Ci sono delle soluzioni".
Cosa serve per tornare a macinare risultati?
—"Basta poco, i ragazzi lo sanno. Il gruppo è fantastico e competitivo. Serve una piccola scintilla".
Vincendo otto partite di fila, è stato forse implicitamente più difficile gestire quel momento lì piuttosto che questo?
—Quel trend è stato fantastico: non eravamo fenomeni prima e non siamo scarsi ora. Non dobbiamo fare come le montagne russe: up and down. Dobbiamo crescere e ritrovare mentalità, personalità e quella magia che ci ha contraddistinto in quel periodo lì".
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