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Viti: “Pazzini il mio viola del cuore. Retrocessioni? Ho i tappi alle orecchie”
Mattia Viti si presenta alla stampa fiorentina come nuovo calciatore viola. Dopo la stagione in prestito all'Empoli, la Fiorentina ha deciso di puntare su di lui prelevandolo, con la stessa formula, dal Nizza. Queste le dichiarazioni integrali del classe 2002:
"Un orgoglio essere qui. Sono nato e cresciuto qui. La mia famiglia è fiorentina. Mio babbo Simone ha avuto i brividi quando ho firmato. Pioli? Ci chiede cose semplici: difesa alta e riaggressione. Cerchiamo di metterle in pratica in campo"
Le retrocessioni
"Non ho mai tolto i tappi alle orecchie. Me li regalò il mio procuratore e li tengo sempre. Vengo da due retrocessioni. Ma ho voglia e ci metto impegno, qui specialmente. Mi sento a casa e i presupposti per far bene ci sono"
Vicino alla Fiorentina
"Da piccolo forse sono stato vicino ma non lo so. A chi mi ispiro? A chi ha fatto bene qui come Milenkovic o Ranieri. Luca mi ha accolto benissimo ed è eccezionale"
Empoli e Nizza
"Una parte fondamentale della mia vita. Sono cresciuto lì per 14 anni. Non dimenticherò mai l'azzurro. A Nizza non è andata benissimo sportivamente. Ma umanamente mi è servita tanto. Il passo lo rifarei. Vedere calcio fuori dall'Italia mi ha aiutato tanto. Posizione? Gioco dove mi viene detto e non ho preferenze. Ho fatto il centrale e il centrale di sinistra, non ho preferenze"
Sogno
"Il mister ci ha scritto sulla lavagna da quanto non si vince qui. L'obiettivo è far meglio dell'anno scorso ma non ci poniamo limiti. Se si può sognare la Champions, perché non farlo?"
Caratteristiche
"A Empoli ho lavorato tanto per migliorare le caratteristiche da difensore con Bianconi"
Campione nella testa
"Non so a cosa si riferisse Andreazzoli quando lo disse di me. Forse perché non mi piace perdere, rosico anche quando perdo in partitella. Cosa mi aspetto? Di vincere il più possibile"
Fiorentina del cuore
"Dico una cosa fuori dal normale. Mio nonno veniva sempre a casa e vedevamo la Fiorentina, tutte le domeniche. Avevo le maglie di Frey, Pazzini e Toni. Il 29 di Pazzini è diventato un mantra. I miei amici mi chiamano il Pazzo Pazzini. E mi hanno dato anche il 29 come numero di parcheggio"
Pressioni
"Sono ovunque, in un posto come questo ancora di più, giustamente. Per me sarà ancora più gratificante vedermi con questa maglia addosso"
Kospo
"Giudico male, perché mi sto allenando a parte. Fuori dal campo è bravissimo. Parla cinque lingue e nell'atteggiamento non ha sbagliato nulla. Mi sembra bravissimo"
Champions
"Servirà prendere pochi gol. Dobbiamo lavorare tutti insieme e penso che il mister per questo ha chiesto compattezza. Quella sarà la chiave"
Fazzini
"È un anno più piccolo di me ma veniva sempre aggregato con noi. Con lui ho un rapporto strettissimo, soprattutto dall'ultimo anno. facevamo tutto insieme. Posso solo parlare bene di lui. Ed è felice di essere qui"
Kean e Gudmundsson
"Ho la stessa impressione di quando ero ad Empoli. Sono due fuoriclasse. Uno è esplosivo e ti sposta e calcia in un metro. L'altro lega il gioco in maniera impressionante. Sono fortunato di essere qui con loro"
Trattativa
"Quando mi sono arrivate le voci della Fiorentina è stata emozione pura. La trattativa è andata a buon fine, bene così"
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