Che ricordi hai di Palladino da giocatore? E come lo hai ritrovato?
—Ho ritrovato la stessa persona che avevo lasciato in quei mesi a Genova. Ho seguito la sua carriera da allenatore e in questi anni ci siamo sentiti spesso. Contro il Monza ho sempre sofferto. E' una persona molto intelligente e potrà fare bene anche qui. Bisognerà cambiare qualcosa, ma con il lavoro che stiamo facendo miglioreremo
Ti senti uno dei giocatori con le maggiori responsabilità?
—Sì, penso che questa sia una cosa naturale. In questi anni di Lazio ho fatto tanta esperienza e ho condiviso lo spogliatoio con tanti campioni. Ho parlato con la società e con la squadra e penso che in questo ambiente ci sia tutto per fare bene. E' una società con grandi ambizioni e conosciuta in tutta Europa. Le due finali sono soltanto il punto di partenza per stabilizzarsi nelle posizioni che contano. Lavoriamo per raggiungere l'Europa League e io darò tutto me stesso per raggiungere gli obiettivi viola
Dove pensi di poter dare di più in campo?
—Nel corso degli anni ho avuto tanti cambiamenti. Ero partito nel centrocampo a tre come mezzala, poi con l'arrivo di Sarri mi ha investito del ruolo di play basso. Forse è stato l'anno in cui sono cresciuto di più. Mi è capitato di giocare anche nei due di centrocampo e non è un problema per me. Sono a disposizione del mister in ogni ruolo
Quanta fiducia ti ha dato la scelta di Palladino contro il Monza? E che effetto ti fa condividere il campo con Bove?
—Mi ha dato tanta fiducia scendere in campo da titolare due giorni dopo essere arrivato a Firenze. Non è stato facile, ma ho cercato di fare del mio meglio. Per quanto riguarda Bove, abbiamo avuto una storia simile. Ci siamo trovati in questa "bolla" assieme, è un bravissimo ragazzo e un calciatore forte. ù
Cosa ti senti di dare alla tua nuova squadra, anche in vista della competizione europea?
—Ho parlato con tutti in società. Penso che non sia scontato fare per due anni due finali europee consecutivamente. In pochissime squadre possono vantare tutto ciò. Ci sono giocatori che hanno l'esperienza giusta per giocare in campi difficili. Posso solo aiutarla a fare uno step in più, sia in campionato, che in Europa. Prima di tutto arrivare nelle posizioni che contano in campionato e poi provare a vincere la Conference League
Di chi è stata la decisione di lasciare la Lazio? Perché hai scelto la Fiorentina?
—Non sono una persona ipocrita. Io la Lazio non l'avrei mai lasciata, soprattutto per quello che rappresenta e per me e per coso mi ha dato. La scelta della Fiorentina è stata data dalla fiducia che la società e il mister hanno avuto verso di me. Non ci ho pensato molto, è stato duro lo stacco con la Lazio ma non la decisione di venire a Firenze. Sono contento e voglioso di far fare un grande anno alla fiorentina
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