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Fagioli: “Volevo venire qui, non sento la pressione. Kean è un leader”

Fagioli
Nicolò Fagioli parla da nuovo giocatore della Fiorentina: la conferenza stampa di presentazione del neo centrocampista viola
Paolo Poggianti Redattore 

Nicolò Fagioli si presenta da nuovo giocatore della Fiorentina. La conferenza stampa dal Viola Park con le prime parole del neo centrocampista viola.

Trattativa? "È stata lunga e complicata, poi siamo riusciti a concluderla. Il Marsiglia c'era fino all'ultimo, ma poi ho deciso di venire qua. Vlahovic? Sì, ci ho parlato, mi ha detto che la città è bellissima e che si sta bene. Così come lo stesso ha detto Nico Gonzalez. Non so quanto sia servito, ma anch'io ho chiesto di accontentarmi perché avevo preso la decisione di venire qua, è stato emozionante e bello ed ora sono contento". Firenze? "Sulla città non sono così informato, ma ho un nonno e un cugino che tifano Fiorentina e me ne hanno sempre parlato bene. Anzi c'era un po' di astio finché giocavo nella Juve. Mi hanno detto che la società è straordinaria e si vive benissimo qua".


Ambientamento? "Mi sono trovato benissimo fin dai primi giorni, ho trovato un gruppo straordinario. Kean sta facendo benissimo, tutti vorrebbero fare quello che sta facendo lui alla Fiorentina". Gruppo? "Mi sono sentito subito a mio agio con tutti, dentro e fuori dal campo. È da quando abbiamo 14 anni che conosco Kean. Mi ha chiamato e mi ha detto come ci si deve comportare alla Fiorentina. Mi ha parlato da leader, ci tiene molto a questa maglia".

Ruolo? "Il mister mi vede nei due/tre di centrocampo, a seconda di come giocheremo. Non credo ci sia un mio alter ego in rosa, chi merita gioca, chi vede meglio il mister". Come sto? "Ho passato un brutto periodo, ma sono il ragazzo che vedete ora, tranquillo, sereno e molto felice di essere qua. Sono spensierato e molto contento di iniziare questa nuova avventura a Firenze". Pressione? No, non sento la pressione di essere stato l'acquisto più importante, sono stato solo l'ultimo acquisto".

Addio alla Juventus? "È una domanda complicata, qualcosa non ha funzionato in me nelle partite in cui ho giocato alla Juve. A gennaio ho capito che dovevo cambiare ambiente, avevo voglia di giocare perché l'anno scorso son stato quasi tutto l'anno fermo. Sono molto felice che la Fiorentina abbia puntato tanto su di me. Lasciare una società in cui sei stato 11 anni non è mai facile, al di là della squadra in cui sei. Spalletti? L'ho salutato l'altro giorno alla partita, ma non abbiamo parlato di calcio e di Nazionale".

Gioco verticale? "Spero sia uno dei miei tanti pregi, mister Allegri è quello che mi ha migliorato più nel gioco in verticale perché ci insisteva molto. Chiamate per scegliere? "Ho sentito mister Palladino e mi ha convinto nella sua idea di avermi alla Fiorentina. Ci ho parlato varie volte e c'è già empatia. Con Allegri è stata una chiamata più da ex allenatore e papà, per chiedermi se fossi contento della scelta".

Idolo? "Adesso è Modric, uno dei centrocampisti più forti al mondo anche adesso. È stato molto emozionante scambiarci qualche parola all'Europeo".

Inter? "La partita di giovedì è stata straordinaria, non succede tutti i giorni di vincere 3-0 così, contro i campioni d'Italia. Ora c'è un po' di pressione, lunedì giochiamo di nuovo con l'Inter a San Siro".

Difetti? Colpo di testa ed essere concentrato in fase difensiva per gli interi 90'. Pregi? Tecnica e visione di gioco, oltre al tiro in porta".

Nicolò Fagioli