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Certezze, dubbi e necessità

GERMOGLI PH 13 GENNAIO 2021

Cosa lascia di positivo e di negativo la partita contro l'Inter

Stefano Fantoni

La Fiorentina vista sul prato del "Franchi" contro l'Inter lascia buone sensazioni. Intendiamoci: parliamo di un gruppo con molti limiti. Ma anche con ampi margini di miglioramento, data l'età ancora verde di molti interpreti.

Certezze

Dalla gara con i nerazzurri sono emerse alcune certezze: con Vlahovic in campo la squadra gioca meglio. C'è un punto di riferimento costante in area e negli ultimi venti metri, una sponda da cercare per creare spazi e alleggerire la pressione avversaria. Altro punto fermo: Amrabat. È in netta crescita e sta progressivamente tornando sui livelli di Verona. Potenzialmente una sicurezza, ma servono ulteriori riprove, anche la linea arretrata composta da Milenkovic, Martinez Quarta e Igor. Tre giovani marcatori moderni, che se ben affiatati possono rappresentare presente e futuro della Fiorentina (ma se non si risolve la questione contratto del serbo...).

Dubbi

Veniamo ai dubbi. Avendo a disposizione due esterni di spinta come Venuti e Callejon, caratterizzati da diverse peculiarità, ha davvero poco senso insistere su Caceres in fascia. Non ha più il passo per il ruolo, ma soprattutto non ha il piede per creare presupposti positivi nella metà campo avversaria. Altro punto: Eysseric. Niente contro il ragazzo, ma oggettivamente con lui in campo la Fiorentina non gira. Era fuori dal progetto tecnico, adesso è di fatto il vice Ribery: qualcosa non torna.

Necessità

Ed infine le necessità, molto semplici e concrete: la rosa non è più completa. Le partenze di Lirola e Cutrone scoprono caselle da ricoprire velocemente. C'è un solo centravanti vero in rosa (Vlahovic) e tre seconde punte (Kouame, Ribery, Eysseric), l'attacco ora è male assemblato. Sulla fascia destra è in arrivo Conti: la speranza è che possa essere subito arruolabile. E poi il centrocampo: con Borja Valero spesso ai box e Duncan in partenza, ci sono quattro giocatori per tre posti. Considerando che Pulgar è scivolato in fondo alle gerarchie, in mezzo manca qualcosa. Obiezione: c'è solo una competizione da giocare. Vero, ma sfoltire troppo la rosa rischia di essere un boomerang pericoloso quando sei impegnato nella lotta per mantenere la categoria.