La spiegazione dell'architetto che oggi vede finalmente ultimato il suo progetto
L'architetto che ha lavorato al Viola Park, Marco Casamonti, ha parlato a Dazn nello speciale Viola Land:
"Qui siamo ai margini della città, le colline puntano verso il Chianti. Le attrezzature sportive non sono dense come la città né rade come la campagna. Il sindaco voleva qualcosa del genere, per noi il primo problema è stato come ordire gli edifici. Ci è venuta in soccorso la centuriazione romana, i campi agricoli, che in questo punto divergono, una segue l'Arno e una le colline, formando la V di Viola. Abbiamo tracciato questi due segni sulla mappa e trovato la nostra soluzione. Il ministadio da 3mila posti è l'unico con gli spalti, perché se ci si allena e basta negli altri stadi è inutile mettere spalti. Normalmente i centri sportivi escludono i tifosi che stanno fuori a elemosinare foto e autografi, invece qua è come un campus universitario, che apre le porte ai tifosi".
L'incontro con Commisso
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"La prima cosa che ci ha detto con la sua simpatia quando si è presentato in studio sono state: fast fast fast, reasonable cost, control by Rocco. E così è stato: più veloce possibile, costi contenuti dove possibile, controllo totale da parte della Fiorentina".