L'operatore di mercato e opinionista Bernardo Brovarone è stato ospite in studio a Radio Bruno:
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Brovarone: “Fiorentina squadra ‘computerizzata’. Barak? Mi ricorda Kubik”
"Il Basaksehir difende bene e ha imparato a portare a casa risultati pesanti, come la vittoria in casa del Besiktas. Per me è difficile commentare gli ultimi risvolti viola, forse è giusto che io faccia dei passi indietro e riconosca che sono stati fatti errori importanti. Prima in panchina c'era un'energia positiva, oggi lo vedo arrabbiato, protesta. Vedo problemi. Bisogna riconoscere che le prime sei sono più forti di noi a mani basse, poi improvvisamente ci riaccendiamo, come col Napoli. Non voglio ritenerla l'unica causa, ma il fattore ambientale è devastante. Una conferenza stampa di quel tipo lì, sdraiando tutto e tutti in quella maniera...".
Attaccanti esterni
"Gli esterni non possono essere definiti attaccanti, fanno i corridori e poi? Non c'è imprevedibilità. Con il dinamismo si coprono certi difetti, penso alla Roma dello scudetto che aveva Cafu e Candela che con la loro spinta consentivano libertà alle ali che attaccavano la porta. Con la qualità serve anche il dinamismo. C'è un'ottusità da parte del nostro allenatore in questo, perché con Dodò a destra ci vuole un Dodò anche a sinistra".
Personalità
"Ricordate Paulo Sousa? Lui ha fatto voi contro noi, mettendo insieme squadra e tifosi in un contrasto con la società. Poi è finita come sappiamo tutti. Ascoltando Commisso in conferenza stampa mi sembra sia stato eretto un altro fortino. Mi sembra che anche oggi pomeriggio l'allenamento sia stato blando, non è facile avere la forza di continuare a proporre il proprio credo con le pressioni di cui è capace Firenze, che ti ama alla follia ma sa distruggerti come nessun altro quando le cose non vanno bene. Serve che ai giocatori venga accesa una luce, ed è compito dell'allenatore. Mi affascina, quando guardo le partite, quando vedo una punta e un centrocampista per due difensori. Mosse che danno un segnale alla squadra, che rinvigoriscono. Lippi era un maestro nell'indovinare questi momento. Qui esce il 2 entra un 2, esce l'11 entra un 11, è tutto simmetrico. A Bologna è successo, ma era un gesto disperato, era sbagliato il tempismo. Non era rischiare, era cercare di mettere a posto una frittata".
Barak e i centravanti
"Non lo vedo molto adatto al gioco di Italiano, mi ricorda un po' Kubik, blando, corridore ma non elettrico. Ho osservato tutti i 4-3-3 del mondo, è difficile trovare una squadra così lineare e computerizzata come la Fiorentina. Quel poveraccio di Amrabat è l'unico che prova a gestire i palloni e cosa fa? La dà a Biraghi. I centrocampisti devono girare e frullare come dei pazzi, e in questo mi dispiace ma Torreira era un giocatore veramente da Fiorentina. Secondo me Pradè vale il triplo di Corvino, ma questi diceva che i centravanti sono come la moglie, non li puoi sbagliare. E non li sbagliava. Jovic mi raccontano sia un ragazzo ancora abbastanza infantile, termine un po' forte ma che significa che ha bisogno di un trattamento particolare. Io la maglia la darei sempre e solo a Cabral, che è l'unico centravanti che abbiamo. Ma se giochi col 4-3-3 le soluzioni sono poche. Se non fai sentire importante Jovic lo perdi definitivamente".
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