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Bojinov: “Jovic-Terzic tra qualche anno capiranno. Avrei chiamato… Mourinho”

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L'ex attaccante ha parole da fratello maggiore per i serbi Jovic e Terzic, protagonisti di una polemica dannosa per la Fiorentina di Italiano a pochi giorni dalla semifinale di ritorno di Conference League
Redazione VN

L'ex attaccante della Fiorentina Valeri Bojinov è intervenuto su Radio Bruno:

"Quando si gioca con il cuore e si lascia tutto dentro al campo, nessuno può criticare. Firenze si inserisce in questo quadro, io lo so bene, peccato aver trovato tardi la maturità. Se uno sbaglia, l'importante è non ripetere gli stessi errori. Sappiamo quanto è stato difficile per la Fiorentina affrontare una stagione così intensa, abbiamo vissuto i suoi alti e bassi ma i viola sono in finale di Coppa Italia e ancora in corsa per quella di Conference League, a maggior ragione ora che i gol in trasferta non valgono doppio. Italiano ha fatto veramente bene, sia il primo anno sia poi nel tempo quando la sua rosa è cambiata anche in maniera improvvisa, cercando di rispettare le aspettative della piazza. Io? Se fossi rimasto un altro anno con Zeman sarebbe stato perfetto, ma le società devono vendere e oggi questo vale ancora di più. Chi guardo volentieri? Castrovilli: mi è dispiaciuto tantissimo quando si è infortunato perché sembrava che avesse dieci marce, ora sta lavorando bene per tornare su quei livelli, spero di rivedercelo presto. Al calcio italiano serve come il pane, è esplosivo, si inserisce. Mi piace, mi ricorda un po' Rui Costa, anche se il mio non è un paragone ma una somiglianza".

Jovic e Terzic

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"Non è facile gestire 25-30 giocatori... L'allenatore li vede tutti i giorni, sono giovani, io non ho visto malizia o cattiveria ma soltanto leggerezza. Quando avranno la mia età capiranno come ho capito io. Alla loro età ero arrabbiato con Corvino, Prandelli e tutto il mondo, poi guardando indietro mi dico sempre: 'Valeri, ci voleva calma...'. La dirigenza cerchi comunque di parlare, ci vuole comunicazione, oggi è tutto più dinamico e filtrato. Ai miei tempi i miei compagni mi hanno fatto da maestri per farmi capire cosa non dovevo sbagliare. Se io da allenatore li avrei fatti giocare? C'è bisogno di tutti, io prima chiamerei Mourinho che stimo tantissimo e mi farei dare un consiglio, poi parlerei con i ragazzi che hanno sbagliato, magari li terrei fuori per dare un segnale alla squadra. Quindi valuterei un reinserimento"