Una rondine non fa primavera, sia chiaro. La buona sensazioni lasciate dalla partita di La Spezia (seppur con un errore a dir poco grossolano) non possono cancellare le difficoltà vissute dal marocchino nell'ultimo anno e mezzo a Firenze. Ma, è anche vero, che ritrovare la miglior condizione di un giocatore pagato fior di milioni potrebbe risultare decisivo per affrontare al meglio il finale di stagione. Nella gara in Liguria, infatti, Sofyan Amrabat ha potuto sfoggiare le qualità che hanno fatto innamorare calcisticamente il Presidente Commisso che sul suo acquisto ha investito, e non poco: il recupero alto del pallone e il pressing incessante sul portatore di palla avversario. Non a caso, l'apporto del regista d'eccezione è stato decisivo per far sì che la Fiorentina potesse gestire al meglio la gara, restando stabilmente nella metà campo spezzina. La gioia del marocchino a fine gara, unita alla soddisfazione del direttore Pradè e dei compagni, lasciano pensare come lo stesso giocatore abbia atteso a lungo prima di concedersi una notte da protagonista in maglia viola. E adesso che succede?Il titolare in regia è Torreira, e su questo no ci piove. Ma, considerato che spesso Italiano ha dato atto alla meritocrazia, non è utopico pensare che il minutaggio dell'ex Verona possa impennarsi nelle prossime uscite. Per questo analizziamo due possibilità.
Un nuovo inizio?
Amrabat ritrovato: le due ipotesi di una ‘convivenza’ con Torreira
Italiano ha dato atto alla meritocrazia. Il minutaggio dell'ex Verona crescerà nelle prossime uscite?
Centrocampo di "rottura"
Una delle ipotesi di una convivenza tra Torreira ed Amrabat potrebbe essere quella di adattare il marocchino a braccetto di centrocampo. Mantenendo così il classico 4-3-3, ma aumentando il peso del reparto. Questa strategia potrebbe essere adottata specialmente contro le grandi squadre, in cui la Fiorentina non è chiamata a fare la partita per tutti i 90'. Un aumento di muscoli che consentirebbe ad Italiano di poter gestire al meglio anche le fasi in cui la palla non si trova tra i piedi dei giocatori col giglio sul petto.
Cambio di modulo
L'altra ipotesi è quella di un cambio modulo con il passaggio al 4-2-3-1. In questo caso il marocchino ritroverebbe la situazione ideale vissuta al Verona sotto la guida di Juric; un centrocampo a due con i compiti dell'impostazione e del dettare i tempi di gioco affidati a Torreira (come Veloso) e Amrabat chiamato, invece, a ringhiare sulle caviglie di ogni avversario. Italiano, però, ha chiaramente evidenziato nella sua carriera come raramente (se non mai) si discosti dal suo amato 4-3-3 e tutto lascia pensare che ciò non accadrà anche nelle prossime giornate, almeno dall'inizio. Chissà, infatti, se in qualche gara in cui la Fiorentina sarà chiamata (ci auguriamo di no) a recuperare uno svantaggio, Italiano opti per questa opzione; magari inserendo un Ikonè nel ruolo di trequartista....
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