"Quante certezze emergono nella Fiorentina di questa stagione. Certezze che però purtroppo sono tutte negative. Dopo l'ennesimo triste pareggio ottenuto questo pomeriggio al Dall'Ara contro il Bologna (terzultimo in classifica e con un gioco e una rosa da rivedere), le certezze che risaltano maggiormente agli occhi sono: il momento non certamente positivo della squadra viola; ogni volta dopo una sosta per le nazionali la Fiorentina non riesce mai a trovare i tre punti; la partita precedente alla gara con la Juventus viene sempre fallita: che sia per via della pressione, dell'avversario, della condizione o la sfortuna...
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Altro che feeling col gol: tra Simeone e Chiesa non c’è intesa
Tra le tante certezze negative del momento in casa Fiorentina, dopo più di una stagione continua a spiccare la scarsa intesa calcistica tra i due attaccanti viola
"Oltre a queste, la 'certezza' più evidente e più preoccupante che appare agli occhi di tutti è il 'non-feeling' tra i due centravanti della Fiorentina, Simeone e Chiesa. Gli uomini di punta, due dei tre diamanti dell'attacco tanto osannato nel pre-campionato assieme a un altro oggetto misterioso: Marko Pjaca.
"Tralasciando il caso del croato e puntando la lente di ingrandimento su Simeone e Chiesa, è abbastanza visibile come i due non si cerchino in campo o, al limite, lo facciano nei modi e nei tempi errati. Due ragazzi giovani, poco più che ventenni, entrambi figli d'arte, che dovrebbero e vorrebbero spaccare il mondo insieme, ma nonostante ormai sia più di una stagione che i due giocano insieme, il dialogo, il fraseggio tra i due continua a mancare.
"Il Cholito sta vivendo un momento di 'confusione personale'. Nessuno gli contesta la sua presenza e l'apporto in campo perché a fine partita è sempre tra quelli che hanno corso di più e lottato per la propria squadra. Peccato che quando andiamo a guardare il tabellino delle reti segnate e degli assist, lo score personale di Giò Simeone lasci abbastanza a desiderare. Passaggi, stop errati, occasioni da gol clamorose puntualmente fallite. È chiaro che il numero nove della Fiorentina non stia vivendo un momento di forma smagliante anzi, probabilmente il momento più negativo nella sua fin qui 'giovane' carriera.
"Dall'altra parte Federico, oggi per la prima volta capitano della Fiorentina (GUARDA QUI). Quante volte soprattutto nella passata stagione e nelle prime uscite stagionali ci siamo detti che il ragazzo deve alzare la testa e giocare con i compagni? Ultimamente a Federico non gli può esser attribuita nemmeno tale critica. In campo l'apporto e l'impegno è massimo come al suo solito e inoltre, sembra essersi messo più a disposizione della squadra provando a far segnare i compagni. L'unico 'problema' di Federico è che viaggia a velocità doppia rispetto a tutti i suoi compagni e quando li cerca per servirli spesso sono in ritardo.
"Per Stefano Pioli non ci sono atteggiamenti di egoismo tra i suoi giocatori offensivi (LEGGI QUI), eppure il campo sembra dimostrare il contrario. Quanti contropiedi, quante azioni vanificate nel nulla son già avvenute fin dall'inizio della stagione a causa dell'egoismo (o 'non intesa') e degli errori commessi da parte dei due attaccanti, in quelle azioni che sembravano esser nate solo per vederli giocare in tandem e finalizzare. Quante volte è capitato che uno dei due fosse libero in area di rigore pronto per esser servito e l'altro invece si intestardisse cercando l'azione personale? Oramai Simeone e Chiesa giocano e si allenano insieme da quasi un anno e mezzo ma sotto l'aspetto dell'intesa i miglioramenti sono minimi.
"La voglia di apparire e di spaccare il mondo con la maglia della Fiorentina ce l'hanno sicuramente entrambi, ma forse per entrambi alla fine prevale il desiderio di apparire, di conquistarsi quel maledetto pallone e far vedere a tutti di cosa sono capaci. Peccato però che il calcio sia un gioco di squadra ed è proprio tramite il gioco di squadra che spesso si riesce ad emergere come collettivo ma anche come singolo.
"Eppure basterebbe che i due si aiutassero l'un con l'altro, che ognuno provasse a mandare a rete l'altro e viceversa. Mettere in luce il proprio compagno sapendo che nell'azione dopo magari sarà lui a far lo stesso con l'altro. Certo, a dirlo da fuori è facile: è la Serie A e non il campionato di Promozione. In campo poi è tutta un'altra storia: tra la pressione, l'adrenalina, la voglia di apparire e tante altre componenti che ti possono offuscare la mente nel corso di una gara. Nessuno vuol pensare o tanto meno dire che non scorra buon sangue tra Simeone e Chiesa ma forse, almeno da quello che si vede ogni giornata in campo, non c'è nemmeno un'intesa 'tutta rosa e fiori'.
"E pensare che anche oggi sarebbe bastato un gol di uno dei due, magari con l'assist a firma dell'altro. La Fiorentina avrebbe battuto il Bologna, avrebbe ottenuto tre punti in classifica e sarebbe arrivata momentaneamente al sesto posto con il Parma (LEGGI QUI). Entrambi ne avrebbero beneficiato a livello di umore cosi come la squadra stessa. Sarebbe stata decisamente una settimana diversa per preparare e prepararsi alla Juventus che sabato prossimo arriverà al Franchi.
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