Il rapporto col privato
—In qualche modo va valorizzato il rapporto col privato (Rocco Commisso, ndr) che è un grande privato e lo ha dimostrato con la costruzione del Viola Park. Capisco i vincoli che ci sono stati, comunque mitigati attraverso il concorso di idee che c’è stato da parte del Comune di Firenze. Anche se ciò non può rispecchiare quello che il presidente Commisso avrebbe voluto fare, ovvero “uno stadio moderno, contemporaneo, intelligente tecnologicamente, accessibile per tutte le forme di disabilità, magari con una comunità energetica”. E che “non sempre si riesce ad avere quello che in altri paesi è più ottenere soprattutto con i soldi propri, quindi trovare una ragionevole mediazione ed un equilibrio credo sia sempre possibile, però ricordo ancora alla comunità cittadina che i 130 milioni sono soldi pubblici.
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