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2-5 o 1-4, la storia non cambia: i gol di scarto a Genova sono sempre 3

2-5 o 1-4, la storia non cambia: i gol di scarto a Genova sono sempre 3 - immagine 1
Molte analogie tra la partita di ieri e quella del 2013, che vide protagonisti Mario Gomez e Pepito Rossi: grandi colpi, entusiasmo alle stelle, per una Fiorentina che può puntare davvero in alto
Tommaso Ormini

La storia non cambia, anzi si ripete. Genoa-Fiorentina non è una partita casuale per i tifosi viola. Tutti, o quasi, tornano indietro con la mente, al 2013. La squadra allenata da Vincenzo Montella viaggia sull'onda dell'entusiasmo, leggermente frenato da quel famoso Siena-Milan. I tifosi tornano a sognare, con la coppia formata da Giuseppe Rossi(acquistato a Gennaio) e Mario Gomez, colpo assoluto dell'estate viola. L'esordio di quella stagione però non fu a Marassi, bensì a Firenze contro il Catania: partita terminata per 2-1 con le reti di Pizarro e Rossi, con la pecca del palo a porta vuota colpito da Mario Gomez. Ci mise poco però il panzer tedesco a far cambiare idea ai tifosi viola, proprio nella partita successiva con il Genoa. Fino primo tempo 0-3, con le reti di Aquilani, Rossi e proprio di Gomez. Nel secondo tempo riapre la partita proprio Alberto Gilardino, ex della gara e attuale tecnico dei rossoblu, ma ci pensano nuovamente Rossi e Gomez a chiudere la partita, siglando una doppietta a testa. Inutile il gol di Francesco Lodi del momentaneo 2-4. Sembrerà strano, ma a distanza di quasi 10 anni, la situazione a Firenze non è cambiata. L'entusiasmo è alle stelle, la squadra promette bene e la vittoria con il Genoa per 1-4(sempre con 3 gol di scarto) lo conferma.

Trovare il futuro nel passato, qualcosa di simile c'è...

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Le analogie con 10 anni fa sembrano non finire più: Jack Bonaventura per qualità, quantità e scelte può ricordare Alberto Aquilani, mancherebbe solo la 10 sulle spalle. La prestazione di Arthur è da assoluto top player, dimostrando il perché è stato titolare nel Barcellona di Messi, Suarez e compagnia. Molti in lui ci rivedono Pizzaro. Il Pek a Firenze ha scritto, nel suo piccolo, un pezzo di storia. La Fiorentina del primo Montella con il cileno in cabina di regia non vinse trofei, ma fece divertire i tifosi viola come in pochi hanno fatto. Arthur ha un colosso davanti da sormontare, sia in campo che nei cuori viola, ma le premesse fanno ben sperare. I preliminari di coppa ci furono anche nel 2013, però in quel caso si trattò di Europa League. I viola affrontarono gli svizzeri del Grasshoper, riuscendo a passare il turno con qualche brivido. L'analogia più evidente e forse più importante riguarda il dominio del gioco. La Fiorentina a Marassi ha letteralmente "strapazzato" il Genoa, come successe 10 anni fa, chiudendo la partita nel primo tempo. Non tutto all'epoca, come ricordano bene i tifosi viola, andò liscio, anzi. Da Marassi in poi la Fiorentina fu vittima di una serie di eventi che in un certo senso "rovinarono" la stagione viola. Come dimenticare i gravi infortuni subiti dalle due stelle della squadra, Gomez e Rossi, entrambi operati al crociato, che costrinsero Montella a cambiare in corsa sistema di gioco. Insomma, la Fiorentina di ieri fa ben sperare i tifosi, vogliosi di tornare a essere competitivi come in passato e, chissà, magari riuscendo ad alzare un trofeo che manca da troppo tempo alla città di Firenze.


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