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Sentite Gravina: “Norvegia una corazzata. Se resta Spalletti? Non posso dirlo”

Gravina
Dichiarazioni che fanno un po' sorridere quelle del numero uno del pallone in Italia: la Norvegia sarebbe una delle Nazionali più forti in senso assoluto
Redazione VN

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha affrontato la platea del Festival della Serie A alla vigilia di Italia-Moldavia, impegno cruciale degli azzurri sconfitti a Oslo dalla Norvegia, che a quanto pare è diventata secondo il numero uno del calcio italiano una superpotenza a livello planetario:

La Norvegia ha avuto crescita esponenziale, ora è tra le più forti in senso assoluto. Oggi rappresenta qualità straordinarie. In questo momento è più forte di noi. Si può anche perdere però bisogna capire come si perde. Il nostro campionato ci ha consegnato giocatori stremati. Molti giocatori sono arrivati pochi giorni prima della partenza, non si può preparare una partita contro una corazzata in così poco tempo.

Situazione delicata

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È evidente che se perdi giocatori per infortunio su cui avevi lavorato in avvicinamento alla qualificazione al mondiale, se la partita non è stata sentita come avremmo dovuto, è un problema. Non voglio nemmeno pensare a un’Italia di nuovo senza Mondiale. La maglia azzurra non è un colore, è un’eredità e questo dobbiamo far capire ai ragazzi. È un’eredità storica. Quando indossi quella maglia porti addosso il peso, orgoglio di milioni di cittadini. Ed è una maglia che non ti appartiene, te la prestano. Quella maglia te la prestano i bambini che ti guardano perché sognano di indossarla, te la prestano quelle persone che quando cadi vogliono vedere nei giù occhi la voglia di volerti rialzare. Quando la indossi sei un popolo, se noi non facciamo capire questo…

Spalletti

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Gli attacchi nei miei confronti di certi soggetti, come questo personaggio (Lotito, ndr), sono l'emblema di un immobilismo che abbiamo ereditato, ma che dobbiamo rivoluzionare. Sono strumentali e inutili. Mi ha dato fastidio una scarsa informazione dei temi reali, un attacco a una persona che io stimo (Spalletti, ndr), perché è la persona più corretta che abbia mai incontrato nel mondo del calcio. È una persona straordinaria, di animo nobile: gli attacchi che sta subendo in questo momento sono immeritati. Lo dico con amarezza e morte nel cuore: è una persona per bene, davvero. Lui al calcio serve, fa bene, ed è un grande signore: io in queste ore ho parlato a lungo con lui, e gli lascerò alcune considerazioni che continueremo a fare. Ha subito un attacco mediatico immeritato.

Futuro

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Luciano non mollerà? Non posso dirlo, dobbiamo trovare la miglior soluzione per rilanciarci da domani sera poi faremo delle riflessioni per arrivare al meglio nelle altre partite, giocarle con il coltello tra i denti. Non c'è un appuntamento martedì, c'è un contatto continuo, parleremo anche oggi. Lui è molto attento e responsabile, vediamo che verrà fuori. Ranieri? Gli mando un grande abbraccio, non è il momento dei nomi ma di guardare in faccia la realtà e rispettare il nostro attuale ct.