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Sebastian De La Fuente ha parlato così ai microfoni di ACF in vista della sfida di qualificazione alla Champions League:
fiorentina femminile
Sebastian De La Fuente ha parlato così ai microfoni di ACF in vista della sfida di qualificazione alla Champions League:
L'emozione di giocare in questi palcoscenici è sicuramente tanta. L'altro giorno, parlando con la mia famiglia, ricordavo che stavo preparando la squadra per il primo anno in Serie B e oggi mi ritrovo a guardare il calendario per il sorteggio di questo preliminare di Champions League. A livello di squadra penso che anche questo sarà nuovo, diverso, sarà un palcoscenico importante. Ci sono tanti ingredienti, dove l'emozione avrà un ruolo fondamentale in queste partite. Questo però non deve essere per forza un fattore negativo, ma anche positivo per la squadra, in modo da spingerla a dare quel qualcosa in più. Può essere un'arma molto forte per noi, perché abbiamo giocatrici molto forti. L'unico aspetto su cui fare attenzione è il fatto che abbiamo solo una partita sulle gambe, a differenza di loro che ne hanno già 5/6. Vogliamo essere protagonisti e vincere. Alla squadra ho detto che non possiamo pensare al futuro, che deve essere una conseguenza. Cercando di pensare a partita dopo partita per fare del nostro meglio. Ogni palla che abbiamo tra i piedi e che recupereremo deve essere quella più importante per centrare la qualificazione.
La squadra di questa stagione è molto giovane, ma con un bel mix di esperienza. Sono tanti anni che la Fiorentina non va in Champions League, quindi per noi sarà molto importante dimostrarsi all'altezza. Questa è una grande soddisfazione e responsabilità per noi. Affrontiamo una squadra danese che ha già iniziato il campionato da diverse partite, a differenza nostra. Dal punto di vista fisico potrebbero essere avvantaggiate, così come il fatto di affrontarle in casa loro. Però l'emozione è talmente tanta da portarci energie chiave per dare il massimo in queste due partite. Abbiamo parlato, in questi giorni, con le nostre compagne danesi di questa squadra, ci hanno detto che è un calcio diverso, meno tecnico e individuale ma molto fisico. È la mia prima Champions League da capitano e spero di essere un punto di riferimento e di aiuto per tutte. Dobbiamo giocarcela fino all'ultimo secondo, come se poi non ci fossero più partite da giocare.
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