Qualcosa è andato storto. Anzi, più di qualcosa. Potremmo riassumere così l’avventura di Kevin Agudelo alla Fiorentina. Meglio chiamarla toccata e fuga. Poco più di sei mesi a Firenze. Lo score è desolante: un minuto contro la Juventus, per di più sul risultato di 3-0 a favore dei bianconeri, il 2 febbraio, sette contro il Lecce il 15 luglio e “ben” cinquantacinque contro la Spal il 2 agosto, partita tra l’altro inutile per la squadra di Beppe Iachini ai fini della classifica. Il colombiano entra di diritto nella lunga lista di meteore che hanno vestito la maglia viola.
ex viola
Chi si rivede: Agudelo, da colpaccio a “pacco” spedito allo Spezia senza rimpianti
Agudelo sarebbe dovuto diventare il todocampista della Fiorentina. Invece è stato spedito in Liguria senza rimpianti, dopo aver giocato poco più di un'ora in viola. E anche nel neo promosso Spezia il suo "habitat" è la panchina
E pensare che la Fiorentina era sicura di aver portato a casa un gioiello. “Agudelo è un colpo per il futuro. Ha ottima tecnica e grandi margini di miglioramento”. Dichiarazioni di Daniele Pradè datate 31 gennaio. Fu poi lo stesso direttore sportivo a “rincarare la dose” il 6 febbraio in conferenza stampa: “L’obiettivo è farlo diventare todocampista. Ci piacerebbe che ripetesse la carriera di Cuadrado”.
Speranze rimaste vane. Iachini non ha mai puntato sul classe 1998, avversario dei gigliati domenica pomeriggio a Cesena (dovrebbe partire dalla panchina, il titolare è Verde). Colpa del giocatore? O dell’allenatore? Oppure, altra ipotesi, del modulo? Probabilmente un mix fra le tre cose. Nell’arco di nove mesi Agudelo si è “trasformato” in pacco, spedito allo Spezia con Genoa come tappa intermedia. Alla corte di Vincenzo Italiano ha collezionato, fin qui, 103 minuti: 72 contro il Sassuolo e 31 contro il Milan. Gara, quella di San Siro, macchiata dall’anticipo subìto da Theo Hernandez, autore poi del 2-0 rossonero.
Agudelo-Fiorentina, nessun rimpianto: ciò che poteva essere e non è stato.
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