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Carobbi: “Giocando a Firenze ho coronato un sogno. Allenatore del cuore? Agroppi”

L'ex viola parla anche delle sue aspirazioni da tecnico: "Sarebbe scontato dire che mi piacerebbe guidare la Fiorentina, ma farlo col Lecce sarebbe bellissimo"

Redazione VN

L'ex viola Stefano Carobbi - oggi tecnico della Florentia San Gimignano (Serie A femminile) - ha concesso una lunga intervista a SuperNews. Questi i passaggi più interessanti: "Avevo tredici anni quando sono approdato alla Fiorentina. Facevo avanti e indietro da Pistoia, 40 chilometri di treno. La Fiorentina era la mia seconda famiglia. Il mio ricordo più bello è quello dell'esordio contro l'Avellino: in quel momento, mi passò davanti tutto ciò che avevo fatto per arrivare fin lì, i sacrifici e gli sforzi, ma anche i tanti momenti di sconforto. Giocare a Firenze è stato il coronamento di un sogno, la ricompensa dopo tanti sacrifici".

Sul passaggio al Milan: "Il direttore sportivo della Fiorentina mi aveva chiesto di trovarmi una squadra, perché la società stava cedendo i giocatori migliori. Così, io mi accordai con il Napoli, squadra in cui potevo esprimermi e giocare il più possibile, altrimenti avrei perso l'occasione di farmi vedere e di essere convocato in Nazionale. Tuttavia, ancora ignaro dei motivi, l'accordo con i partenopei sfumò e io andai al Milan".

Sull'allenatore del cuore: "Se devo fare il nome di un allenatore con il quale ho avuto e ho un rapporto padre-figlio è stato Aldo Agroppi, perché vedevo in lui una persona genuina, anche fuori dal campo. Era sincero, anche gli altri allenatori lo erano, ma lo erano in maniera più professionale, mentre Agroppi lo era come un genitore: se ti doveva dare uno scapaccione, te lo dava. Inoltre, la Fiorentina dei suoi anni era composta da un gruppo di giovani intraprendenti, come Nicola Berti, Baggio, Borgonovo e soltanto uno come Agroppi poteva farsi ascoltare".

Sulla squadra che vorrebbe allenare: "Sarebbe scontato dire Fiorentina, però allenare il Lecce per me sarebbe davvero bellissimo, probabilmente perché trascorsi in giallorosso un anno meraviglioso, pur giocando poco a causa di una pubalgia fastidiosissima. Ho lasciato il cuore nel Salento. Proprio a Lecce, inoltre, è nata mia figlia".

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