Napoli, Udinese e sabato la Juventus. Le ultime tre partite, la Fiorentina le ha giocate e giocherà contro le squadre in cui a difendere la porta c’era una volta Dino Zoff.Violanews.com ha contattato il numero uno per eccellenza, campione del mondo nel 1982.
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Zoff a VN: “Gollini-Terracciano alla pari, alternanza ok. Il problema è davanti”
“La Fiorentina è una buona compagine” – dice Zoff – “anche se davanti è poco pericolosa. Lo dicono i numeri e i viola lo hanno confermato anche nella partita di Udine che ho visto. Vediamo se più avanti questa situazione cambierà”.
Un giudizio su Italiano?
“Italiano è molto bravo, un ottimo allenatore. Dopo la scorsa stagione è chiamato a confermarsi e quest’anno potrebbe avere qualche problema iniziale per la consapevolezza di dovere fare bene, ma nel nostro mondo bisogna sempre ricominciare …”.
L’alternanza dei portieri Terracciano e Gollini non può creare un dualismo eccessivo?
“Ai miei tempi c’erano sempre un titolare e una riserva, i ruoli erano ben definiti, ma ora è diverso. Sono due portieri più o meno alla pari, possono giocare tutti e due. Se ambedue danno più o meno la stessa sicurezza, è nella logica cambiare. Tra l’altro in Italia vedo vari portieri giovani interessanti, secondo la nostra tradizione. Nomi? No, non ne faccio”.
Con i dovuti distinguo tra una partita contro gli olandesi del Twente valida per l’accesso alla Conference League e una contro un Brasile tra i più forti di sempre al Mondiale del 1982, la parata di Terracciano a Enschede al 96’ su Brenet a salvare il risultato può ricordare la sua sul colpo di testa di Oscar?
“Onestamente Terracciano ha fatto una grande parata, gli faccio i miei complimenti”.
Fiorentina - Juventus che partita sarà?
“Una battaglia per ambedue perché la Fiorentina vorrà riproporsi come l’anno scorso e la Juventus sta iniziando a trovare la propria strada. È una partita di cartello, come sempre. Non so fare un pronostico, entrambe non hanno ancora espresso appieno il loro potenziale, vediamo se si sbloccheranno sabato”.
Subentrando nel 2005 a Sergio Buso, diventò allenatore della Fiorentina in una stagione particolarmente travagliata. Ci ripensa ogni tanto?
“Eh, me lo ricordo bene. Fu difficile, ma penso che detti un contributo alla salvezza. Ho un buon ricordo di Firenze”.
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