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VN – Fiorentina, semiotica e non solo: cosa si nasconde dietro lo stemma viola

Stemma Fiorentina
Prendete una giovane ragazza, ricca di passione e sogni. Unitela all'amore per la Fiorentina. Il risultato è una tesi tutta a tinte viola. Ecco a voi: "L'identità visiva di una marca sportiva: il caso ACF Fiorentina" di Serena Pace.
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

È possibile unire lo studio con la propria passione? E se si trattasse della Fiorentina? Chiedetelo a Serena Pace, giovane studentessa di "Scienze della Comunicazione" all'università di Siena che al termine dei suoi studi triennali ha deciso di scrivere una tesi proprio sulla sua grande passione, la Fiorentina. Nello specifico, come è cambiato lo stemma della squadra allenata da Vincenzo Italiano e cosa si potrebbe "nascondere" dietro la scelta presa dalla famiglia Commisso nell'estate del 2022. "L'identità visiva di una marca sportiva: il caso ACF Fiorentina", tutto inizia da qui.

Serena, innanzitutto raccontaci di cosa tratta la tua tesi a tinte viola

"Mi sono concentrata sull'analisi della marca sportiva e sul cambiamento del logo stesso. Approfondendo la semiotica, lo studio dei segni, ho cercato di analizzare i principali cambiamenti del logo viola, soprattutto dal punto di vista visivo. È importante notare che il significato veicolato è rimasto costante: il giglio. L'immagine di Firenze è sempre stata presente, rappresentando il legame tra squadra e città. Quello che possiamo sottolineare dello stemma attuale è la sua ricchezza di elementi. Forse è lo stemma con il maggior numero di caratteristiche della storia viola. La "V" in grassetto, il giglio e i vari colori rappresentativi: il bianco, il viola e il rosso. Senza dimenticare la forma, un quadrato "ruotato", simbolo del legame con il vecchio rombo che ha sempre caratterizzato lo stemma della Fiorentina (ndr, il giglio nel rombo è apparso sulle maglie viola dal 1956 al 1967). Più elementi sono presenti, più significati possiamo identificare".


Riesci a spiegarci i principali motivi di questo cambio? "Difficile dare una spiegazione precisa a questa scelta. Sicuramente la famiglia Commisso si è basata sul marketing sportivo che, come sottolineo nella mia tesi, è un aspetto che le squadre di calcio tengono molto in considerazione. Ma la cosa più importante è stata la volontà di trovare un legame con una città come Firenze, soprattutto da parte di una società straniera. Più elementi ci sono e più una proprietà straniera può capire il legame che può esserci tra la squadra e la città. Non per nulla il giglio è stato messo in primo piano. Considerando anche il marketing, avere nello stemma il giglio non significa solo rappresentare la Fiorentina, ma Firenze stessa. E in questo modo l'immagine della città fa il giro d'Europa e del Mondo grazie al calcio".

Rispetto agli altri club, quanto è cambiato lo stemma viola? "La Fiorentina è una delle squadre, insieme alla Lazio, che ha cambiato di più il proprio stemma nella sua storia. Addirittura la squadra biancoceleste è passata dall'avere uno stemma "pulito" a mettere in primo piano l'aquila. Tuttavia, per quanto riguarda la tradizione e il passato, la Fiorentina ha spesso rispettato i propri canoni senza stravolgere quanto visto in precedenza. A differenza, ad esempio, della Juventus che è passata da uno stemma ovale a una "J". Tra le varie squadre di Serie A, il Milan è la squadra che ha cambiato meno nella sua storia, rimanendo legata al passato".

Che scelta particolare! Da cosa è nata? "Ammetto che non è stato semplice proporre un argomento del genere. Non era scontata la possibilità di scriverci la tesi. Ma poi, con l'aiuto del mio professore e del "Museo Fiorentina", ho potuto unire la semiotica con la mia più grande passione. Seguo la Fiorentina da quando avevo 13-14 anni, forse ho iniziato un po' tardi (ride ndr), ma grazie a mio babbo anche io ho iniziato ad amare questa squadra. E al Franchi non me ne perdo una di partita!".

Non può non mancare un commento sulla stagione della Fiorentina di Italiano. Cosa ne pensi? "Bene o male, la stagione attuale è positiva. E non possiamo considerare il lavoro di Vincenzo Italiano alla Fiorentina in maniera negativa. Ricordiamo tutti cosa questo allenatore ha dovuto affrontare: dalla cessione di Vlahovic al mercato di gennaio di quest'anno". 

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