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VN al museo del calcio del Pireo: Xavi, Messi e le storie del collezionista Notis

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Siamo stati invitati al primo museo del calcio del Pireo e di tutta la zona di Atene: un angolo di mondo dove il calcio è letteralmente di casa
Federico Targetti
Federico Targetti Redattore 

Dici Atene e pensi alla storia. Anzi, alla Storia, con la S maiuscola, dato che la Grecia è la culla della civiltà. E anche il calcio nella penisola ellenica ha qualcosa di mitico, un'odissea suddivisa in stagioni invece che canti con l'Olympiacos a fare da protagonista con i suoi 47 titoli nazionali. E dove viene cantato questo poema? La risposta è molto semplice: proprio come i capolavori di Omero, fino al 2020 molto veniva tramandato di generazione in generazione. Nessun luogo era mai stato pensato come reliquiario del calcio, greco e non solo, ad Atene e nelle zone limitrofe. Poi, ci ha pensato Notis Chalaris, giornalista 25enne che affianca la passione per il calcio a quella per il collezionismo, e che ha aperto il primo museo del pallone nella città portuale del Pireo, casa dei biancorossi avversari della Fiorentina nella finale di Conference League. Violanews è stata invitata al Chal's Football Museum, e ha intervistato Notis facendosi raccontare i segreti del suo gioiellino.

Sono appassionato di calcio fin da piccolo e volevo assolutamente che qui ci fosse un museo. Dopo undici anni di collezionismo, avendo a disposizione quello che era il vecchio negozio di bevande dei miei genitori, mi sono reso conto di avere sia il materiale sia lo spazio per iniziare. Era il 9 febbraio del 2020 quando ho aperto.


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Intorno a noi vediamo tanta Grecia, ma anche tanti cimeli provenienti da ogni dove: quanto è grande la tua rete di conoscenze? E quali sono i progetti per il futuro?

E' difficile dire quali siano i confini, non so se ce ne sono al giorno d'oggi. L'idea era quella di aprire per vedere l'effetto che avrebbe fatto sulle persone, quindi magari spostarlo in un posto più centrale oppure allargarlo. Però poco dopo l'apertura è arrivato il Covid, tutto chiuso da marzo a giugno, e dopo il primo lockdown le misure di sicurezza non hanno aiutato. Adesso apriamo solo in occasione di eventi speciali, tipo la finale di Conference o anche la Supercoppa Europea dello scorso anno allo stadio dell'Olympiacos tra Manchester City e Siviglia. Per renderlo un museo ufficiale in tutto e per tutto mancano ancora dei passaggi, ma siamo sulla buona strada.

Tu sei proprietario del museo, ma anche giornalista. Come coniughi le due cose? 

Cerco di separarle il più possibile. I miei contatti con i calciatori sono o in qualità di proprietario del museo, o in qualità di giornalista, difficilmente queste due identità collimano. Sì, possono essere l'una utile all'altra e non nego che sia capitato che magari un calciatore sapesse del museo e a margine dell'intervista mi regalasse una maglia.

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La maglia indossata e poi firmata da Fortounis, il capitano dell'Olympiacos

E qual è, qua dentro, la cosa a cui tieni di più? 

Non ho dubbi, la maglia di Kostas Katsouranis (importante ex centrocampista della Nazionale greca, campione d'Europa nel 2004). E' quella alla quale sono più legato, è la prima persona di calcio che è venuta qua, prima ancora che fosse un museo, per parlare con me. Quando è arrivato, mi ha regalato la sua maglia, per me vale tutto.

Notis ha una sezione con maglie "replica", cioè fatte per essere vendute, e un'altra con solo maglie "match worn", ossia indossate realmente dai calciatori. E tra queste, come si vede nella foto di copertina in alto, ce ne sono una della Spagna 2008 di Xavi e una del Barcellona 2015/16 di Leo Messi.

Adesso ci devi spiegare come hanno fatto questi due tesori ad arrivare qua. Scegli tu in che ordine.

Parto da Xavi, perché è l'oggetto dal valore oggettivo più alto in assoluto presente qua dentro. Devo riportarvi a un momento non eccellente per l'Italia: quella è la maglia che Xavi ha indossato nei quarti di finale di Euro 2008, quando la Spagna ha eliminato gli Azzurri ai rigori. In quell'Europeo la Grecia era nel girone con le Furie Rosse, io avevo un contatto valido nella federazione spagnola e con un po' di fatica ho avuto la possibilità di scegliere una maglia, anche se della partita successiva. Non ho avuto il minimo dubbio.

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La maglia di Xavi spicca tra tutte

E quella di Messi? 

Quella l'ho presa su eBay, non direttamente. E fin qui nulla di strano... ma vi assicuro che l'ho pagata appena 36 euro. Già, credo di essere il proprietario della maglia indossata da Messi meno cara della storia. Ci sono molti dettagli utili all'occhio di un collezionista per distinguere una match worn da una replica. Io ho trovato questa maglia su eBay e ho visto che era all'asta per 33 euro. Ho guardato un po' di foto, notando il dettaglio della patch de La Liga che non era attaccato, ma stampato, cosa che mi ha fatto drizzare le antenne. Ho piazzato un'offerta di 36 euro, così, per non lasciare nulla di intentato, tanto la scadenza era quattro giorni dopo. Poi non ci penso più molto, nei giorni successivi controllo altre aste, mi dedico alla mia vita. E poi arriva il messaggio: hai vinto l'asta per la maglia di Messi, è in arrivo dalla California.

Come dalla California?

Ve lo giuro, non ho idea di come ci sia finita, ma mi è arrivata da là dal suo precedente proprietario. L'ho controllata, e vi assicuro che è autentica, ha pure i segni delle trattenute degli avversari, non è proprio possibile che sia una replica. Infatti, qualche giorno dopo, mi arriva un messaggio del precedente proprietario, disperato: aveva dimenticato di specificare nell'annuncio che la maglia era match worn, e quindi, dato che nessuno lo aveva notato, sono riuscito grazie al mio occhio a pagare un tesoro del genere appena 36 euro. Cosa ho risposto al tizio della California? Beh, mi dispiace, ma ormai me l'hai venduta...

E quindi quanto ci hai risparmiato? 

Come vincere alla lotteria: centinaia e centinaia di euro... Siamo vicini ai mille.

Notis poi ci mostra tutti gli angoli del suo reliquiario: ci sono gagliardetti, sciarpe, pagine di giornale, manifesti e pure modellini, come quello dello stadio dell'AEK Atene che ospiterà la partita di stasera. Ci sono oggetti raccolti direttamente e oggetti donati da altri collezionisti in giro per il mondo, maglie delle squadre più disparate e storie da scoprire in ogni centimetro quadrato. Cosa dire? Se capitate ad Atene in prossimità di un grande evento di calcio internazionale, fate un salto al Pireo: troverete Notis e il suo piccolo, grande angolo di calcio, e non ne rimarrete delusi.

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La maglia del difensore greco Hatzidiakos del Cagliari

 

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Ajax-Panathinaikos 2-0, finale di Coppa Campioni 1971: l'unica altra finale europea di una squadra greca. L'allenatore del Pana era Puskas, ma nell'Ajax c'era Cruijff

 

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La finale di Coppa di Grecia 2008/09, fra AEK ed Olympiacos: fu una vera e propria battaglia. 4-4, tre espulsi, gara ai calci di rigore che terminarono dopo ben 34 tentativi. Quasi un record mondiale, 4 ore di durata dell'evento

 

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La maglia di Messi!

 

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La maglia del terzino sinistro del Liverpool Kostas Tsimikas

 

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La maglia del difensore greco Papasthatopoulos, ai tempi al Borussia Dortmund

 

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La maglia di Mathieu Valbuena, trequartista francese ex Marsiglia che ha giocato anche nell'Olympiacos

 

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La maglia del difensore greco del West Ham Mavropanos

 

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8 febbraio 1981: una sorta di Heysel al Karaiskakis, 21 tifosi muoiono schiacciati al gate 7 dello stadio. Questa è la pagina di giornale della mattina dopo

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