Intorno a noi vediamo tanta Grecia, ma anche tanti cimeli provenienti da ogni dove: quanto è grande la tua rete di conoscenze? E quali sono i progetti per il futuro?
E' difficile dire quali siano i confini, non so se ce ne sono al giorno d'oggi. L'idea era quella di aprire per vedere l'effetto che avrebbe fatto sulle persone, quindi magari spostarlo in un posto più centrale oppure allargarlo. Però poco dopo l'apertura è arrivato il Covid, tutto chiuso da marzo a giugno, e dopo il primo lockdown le misure di sicurezza non hanno aiutato. Adesso apriamo solo in occasione di eventi speciali, tipo la finale di Conference o anche la Supercoppa Europea dello scorso anno allo stadio dell'Olympiacos tra Manchester City e Siviglia. Per renderlo un museo ufficiale in tutto e per tutto mancano ancora dei passaggi, ma siamo sulla buona strada.
Tu sei proprietario del museo, ma anche giornalista. Come coniughi le due cose?
Cerco di separarle il più possibile. I miei contatti con i calciatori sono o in qualità di proprietario del museo, o in qualità di giornalista, difficilmente queste due identità collimano. Sì, possono essere l'una utile all'altra e non nego che sia capitato che magari un calciatore sapesse del museo e a margine dell'intervista mi regalasse una maglia.
E qual è, qua dentro, la cosa a cui tieni di più?
Non ho dubbi, la maglia di Kostas Katsouranis (importante ex centrocampista della Nazionale greca, campione d'Europa nel 2004). E' quella alla quale sono più legato, è la prima persona di calcio che è venuta qua, prima ancora che fosse un museo, per parlare con me. Quando è arrivato, mi ha regalato la sua maglia, per me vale tutto.
Notis ha una sezione con maglie "replica", cioè fatte per essere vendute, e un'altra con solo maglie "match worn", ossia indossate realmente dai calciatori. E tra queste, come si vede nella foto di copertina in alto, ce ne sono una della Spagna 2008 di Xavi e una del Barcellona 2015/16 di Leo Messi.
Adesso ci devi spiegare come hanno fatto questi due tesori ad arrivare qua. Scegli tu in che ordine.
Parto da Xavi, perché è l'oggetto dal valore oggettivo più alto in assoluto presente qua dentro. Devo riportarvi a un momento non eccellente per l'Italia: quella è la maglia che Xavi ha indossato nei quarti di finale di Euro 2008, quando la Spagna ha eliminato gli Azzurri ai rigori. In quell'Europeo la Grecia era nel girone con le Furie Rosse, io avevo un contatto valido nella federazione spagnola e con un po' di fatica ho avuto la possibilità di scegliere una maglia, anche se della partita successiva. Non ho avuto il minimo dubbio.
E quella di Messi?
Quella l'ho presa su eBay, non direttamente. E fin qui nulla di strano... ma vi assicuro che l'ho pagata appena 36 euro. Già, credo di essere il proprietario della maglia indossata da Messi meno cara della storia. Ci sono molti dettagli utili all'occhio di un collezionista per distinguere una match worn da una replica. Io ho trovato questa maglia su eBay e ho visto che era all'asta per 33 euro. Ho guardato un po' di foto, notando il dettaglio della patch de La Liga che non era attaccato, ma stampato, cosa che mi ha fatto drizzare le antenne. Ho piazzato un'offerta di 36 euro, così, per non lasciare nulla di intentato, tanto la scadenza era quattro giorni dopo. Poi non ci penso più molto, nei giorni successivi controllo altre aste, mi dedico alla mia vita. E poi arriva il messaggio: hai vinto l'asta per la maglia di Messi, è in arrivo dalla California.
Come dalla California?
Ve lo giuro, non ho idea di come ci sia finita, ma mi è arrivata da là dal suo precedente proprietario. L'ho controllata, e vi assicuro che è autentica, ha pure i segni delle trattenute degli avversari, non è proprio possibile che sia una replica. Infatti, qualche giorno dopo, mi arriva un messaggio del precedente proprietario, disperato: aveva dimenticato di specificare nell'annuncio che la maglia era match worn, e quindi, dato che nessuno lo aveva notato, sono riuscito grazie al mio occhio a pagare un tesoro del genere appena 36 euro. Cosa ho risposto al tizio della California? Beh, mi dispiace, ma ormai me l'hai venduta...
E quindi quanto ci hai risparmiato?
Come vincere alla lotteria: centinaia e centinaia di euro... Siamo vicini ai mille.
Notis poi ci mostra tutti gli angoli del suo reliquiario: ci sono gagliardetti, sciarpe, pagine di giornale, manifesti e pure modellini, come quello dello stadio dell'AEK Atene che ospiterà la partita di stasera. Ci sono oggetti raccolti direttamente e oggetti donati da altri collezionisti in giro per il mondo, maglie delle squadre più disparate e storie da scoprire in ogni centimetro quadrato. Cosa dire? Se capitate ad Atene in prossimità di un grande evento di calcio internazionale, fate un salto al Pireo: troverete Notis e il suo piccolo, grande angolo di calcio, e non ne rimarrete delusi.
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