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Verso la nuova Fiorentina: serve tempo. C’è tanto da fare, ma anche le altre…

Fonte: "ACF Fiorentina"

Ad una settimana dal ritiro di Moena, la squadra viola è un vero e proprio cantiere aperto: c’era da aspettarselo, ecco perché

Alessandro Bracali

Domani si comincia e tra una settimana precisa la Fiorentina targata Vincenzo Italiano vivrà il suo primo giorno di ritiro in quel di Moena, dove inizierà a fare sul serio e muoverà i passi iniziali di una stagione che giocoforza dovrà vedere una squadra diversa, con interpreti diversi ed obiettivi diversi. Per ora sui viola lampeggia la scritta “work in progress”, con tante incognite in ogni reparto. Un aspetto, questo, sia chiaro, che riguarda un po’ tutte le squadre del nostro campionato, non solo la Fiorentina. C’era da aspettarselo, tra difficoltà finanziarie, manifestazioni in corso come Europei e Coppa America, pandemia ed una sessione trasferimenti infinita che come ogni anno ormai da tempo entrerà davvero nel vivo nell’ultima quindicina di agosto. Aggiungiamoci anche, poi, un mercato-allenatori impazzito, che ha coinvolto praticamente tutti i club. Semmai la situazione gigliata è resa ancor più complessa dalle delusioni vissute nelle ultime due stagioni, trascorse tra mille difficoltà. Questa, allora, dovrà essere la stagione del cambio di rotta.

Il primo compito di Italiano sarà quello di valutare durante le due settimane moenesi i giocatori a sua disposizione in Trentino e contemporaneamente iniziare a dare la sua impronta alla squadra. C’è tanto lavoro da fare per il suo 4-3-3, sicuramente in questi giorni il tecnico ex Spezia e la dirigenza avranno messo le basi per poi intervenire concretamente sulla rosa nelle prossime settimane, sia in entrata che in uscita. Partendo dalla difesa, il reparto che in questo momento rappresenta la principale incognita: ad inizio campionato il nuovo allenatore viola potrebbe avere a disposizione degli interpreti del tutto differenti dal quartetto ad oggi potenzialmente titolare (Lirola-Milenkovic-Pezzella-Biraghi). A centrocampo, poi, serve davvero un regista o magari meglio una mezzala di gamba bravo negli inserimenti? Presto lo capiremo, o magari ce lo spiegherà lo stesso Italiano. Non è da escludere che uno tra Amrabat e Pulgar debba essere sacrificato. L’attacco è sicuramente il settore più intrigante, con Dusan Vlahovic – sperando che il rinnovo contrattuale sia davvero fattibile – e l’acquisto boom Nico Gonzalez. Per l’altro esterno offensivo c’è tempo, senza dimenticarsi del ritorno di Riccardo Sottil.

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