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Rubino: “Prendevo De Gea alla Play, mi vergognavo a dirglielo. Kean devastante”

Redazione VN
Il giovane calciatore in prestito alla Carrarese si racconta in una lunga intervista

Fra i giovani partiti in prestito nel corso di questa estate dalla Fiorentina c'è anche Tommaso Rubino, approdato alla carrarese. Il giovane attaccante ha rilasciato un'intervista ai colleghi di calciomercato.com: 

"Spero di trovare il mio spazio e aiutare la squadra, tutto quello che arriverà sarà guadagnato. Se assomiglio a Bonaventura? Mi ci rivedo di più rispetto a Chiesa, l'ho visto da vicino e vi posso assicurare che tecnicamente è un fenomeno. Osservavo il modo in cui toccava il pallone e i movimenti che faceva per smarcarsi. Tra i compagni, parliamo spesso della Fiorentina: ci raccontiamo aneddoti e ricordi. Illanes, ad esempio, è stato allenato nella Primavera da mio zio Bigica e mi ha raccontato le volte in cui lo brontolava un po'. Il prestito alla Carrarese? La dirigenza era favorevole, mi hanno detto chiaramente che credono molto in me."

Di casa al Franchi

"Io sono praticamente cresciuto al Franchi. La mia casa è a 100 metri dallo stadio, quando uscivo dal portone vedevo la curva. Spesso andavo lì, ma anche da casa sentivo il boato dei tifosi a ogni gol. Le partite che porto nel cuore? Un Fiorentina-Juventus 2-1 con gol di Kalinic e Badelj, e il 3-0 di quest’anno contro i bianconeri: ero in curva, quest’anno ci sono stato un paio di volte."

In campo grazie a Palladino

"Non me l’aspettavo. Probabilmente è stato il momento più bello della mia vita. Palladino non mi aveva detto nulla. Aveva già fatto due cambi e io ero tranquillo pensando di non dover entrare. Poi Beltràn si è accasciato a terra e il mister mi ha fatto segno di andare in campo. Quando è andato via gli ho mandato un messaggio per ringraziarlo. Ho legato molto con Dodò e Mandragora, sempre pronti ad aiutare noi giovani; con Mandragora ho avuto anche confronti più approfonditi."

Leggende nello spogliatoio

"Fino all’anno prima prendevo De Gea alla Play Station e lo guardavo in tv... dirglielo? No, mi vergognavo. Tanto immagino che già lo sapesse. Tra i compagni, uno dei miei migliori amici è Tommaso Martinelli, ci conosciamo da più di 10 anni e ci frequentiamo anche fuori dal campo. Se lo merita di fare il secondo, è un grande prospetto. Chi mi ha impressionato di più? Moise Kean: mentalmente e fisicamente devastante, aveva una fame incredibile, voleva vincere anche le partitelle in allenamento."