Questione di scelte, quasi di filosofia. Se guardiamo al modo di gestire la rosa si può dire tranquillamente che Vincenzo Italiano e Josè Mourinho la pensano in modo molto diverso. Praticamente opposto. Il tecnico della Fiorentina punta moltissimo sull'uno vale uno, cioè trattare i giocatori (quasi) alla pari. E infatti da una partita all'altra cambia sempre qualcosa, a volte anche molto, con il dichiarato scopo di far sentire tutti coinvolti e alzare la competizione interna. Il portoghese fa esattamente il contrario, almeno in questa sua esperienza alla Roma. Ha scelto 11 titolari e nelle partite che contano giocano sempre gli stessi, anche se non sono al 100%. Poi accade che in una partita di Conference League apparentemente abbordabile, metti dentro tutti quelli che non giocano mai, tutti insieme, e rimedi una disfatta storica.
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Uno l’opposto dell’altro: Italiano e Mourinho, chi ha ragione?
Il tecnico viola fa ruotare tutta la rosa, il portoghese ha spaccato il gruppo tra titolari e riserve
"Le riserve non sono all'altezza" è l'ulteriore mazzata che lo (ex?) Special One ha rifilato nel post partita, di fatto spaccando in due lo spogliatoio. Non esattamente il manuale della gestione di un gruppo, cosa che invece sta molto a cuore all'allenatore della Fiorentina. Che, semmai, esagera dall'altra parte: ok la fiducia, ma lasciare fuori alcuni dei giocatori più importanti non sempre vale la candela, vedi quanto accaduto a Venezia. La via di mezzo tra Italiano e Mourinho, sotto questo punto di vista, sarebbe forse la cosa migliore.
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