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Una (quasi) caduta normale in una stagione così. Nardella-Franchi, che pasticcio

Enzo-bucchioni
Appuntamento con il consueto editoriale di Enzo Bucchioni: l'analisi della partita della Fiorentina a Salerno e non solo
Enzo Bucchioni Editorialista 

E’ il pareggio di Biraghi, la partita di Biraghi. L’esaltazione di un giocatore troppo poco considerato, il rarissimo caso di un capitano che non piace neppure alla gran parte dei suoi tifosi. Questa volta parto parlando di un singolo che ha firmato il gol del pareggio a Salerno, per sottolineare un aspetto di questo nostro calcio sbagliato. Biraghi è uno di quegli stranissimi meccanismi del pallone, ma anche di questa società, dove a volte prevalgono l’immagine, la capacità di rapportarsi, in sostanza l’essere ruffiani, a discapito di quello che sei, di quello che vali, di quello che rappresenti. Biraghi non è Roberto Carlos, lo sappiamo, ma un professionista di grande cuore e di grande attaccamento alla maglia che sono intanto due grandi qualità. La base.

E poi se andiamo a vedere i numeri lo troviamo in testa a diverse classifiche di rendimento a cominciare da cross effettuati e andati a segno, ma non solo. In fase difensiva non sempre è perfetto, neppure ieri in occasione del rigore, ma vedete in giro tanti esterni sinistri in grado di offrire un rendimento più alto di quello di Biraghi in questo campionato? Ognuno metta la risposta che vuole, ma intanto una punizione di Biraghi (dimenticavo, fa anche qualche golletto) ha salvato il risultato e una partita non sicuramente entusiasmante, ma su un campo sfortunatissimo (ricordate la batosta dell’anno scorso?) che alla fine tiene la Fiorentina dove deve stare anche in campionato, a ridosso della zona Europa in attesa di sapere quanti saranno i punti di penalizzazione della Juventus. Un pareggio che ci poteva stare e ci sta.

Gli stessi errori

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Non è stata una partita facile e lo sapevamo. La Salernitana riorganizzata sull’ottimo Paulo Sousa (ma lo conosciamo) arriva con questo al decimo risultati utile consecutivo e appena tre giorni prima aveva fermato la festa scudetto del Napoli. Ha una buona solidità e gioca in contropiede. E come nella storia della buona notizia e/o della cattiva notizia, comincio da quello che non mi è piaciuto della gara di ieri, anche se alla fine il pareggio, come detto, non è male. Non è possibile prendere due gol fotocopia per errori dei centrali difensivi e poi ci mettiamo anche il terzo, comunque un altro contropiede. Il solito difetto della Fiorentina, farà notare qualcuno. E’ vero, il solito difetto, ma quando non ci sono la concentrazione e la determinazione. Su questi aspetti c’è da lavorare, come sulla rimessa dritto per dritto del portiere, ma questa squadra, per il suo gioco, è quasi condannata a non poter abbassare il livello della concentrazione. Quando stai costantemente nella metà campo avversaria, quando tieni la difesa alta, se non ci sono le marcature preventive, se viene saltata la prima linea di pressing sono quasi sempre guai.

E dopo una stagione così massacrante è quasi umano che ci siano delle cadute di questo tipo. Non giustifico, faccio semplicemente un’analisi realistica. Lo so che non deve succedere. Non è possibile vedere i due centrali difensivi che escono entrambi sulla fascia, a metà campo, ma anche oltre. Non lo devono fare, i centrali escono in situazioni di difficoltà, per raddoppiare, ma è chiaro che il loro posto in mezzo all’area debba essere preso o da un centrocampista che scala o da un esterno che era dentro il campo.

Trattasi di organizzazione, ma, ripeto, quando scadono la concentrazione e l’attenzione succede. Igor ha sofferto la velocità di Dia, ma soprattutto non ha mai capito cosa fare, come mettersi, ha cercato di anticipare ingenuamente in tutte le zone del campo e la rapidità dell’attaccante della Salernitana l’ha beffato. Ma anche Quarta non ha nell’intelligenza tattica la sua arma migliore. E’ tecnicamente bravo, è veloce, ma il suo ruolo è delicatissimo, sta sempre davanti al compagno di reparto, abbandona la posizione, lascia buchi. E’ un suo grande limite che a volte ha saputo superare, ma da un paio di partite assistiamo a pesanti ricadute. Il tutto ingigantito da una prestazione insufficiente di tutta la squadra nella fase difensiva. Due centrocampisti su tre (Barak e Castrovilli) con poca attitudine a difendere, a chiudere le linee di passaggio, hanno contribuito a togliere equilibrio.

Dico questo per spiegare i tre gol che sono tanti e diventano sei se sommati ai tre contro il Monza. Lo ripeto, il problema c’è, ma non posso chiedere a questi giocatori, dopo più di cinquanta partite e alla vigilia di sfide ben più importanti di quella di ieri sera, di andare in campo sempre con la ferocia e la concentrazione a mille. Ci portiamo comunque a casa, oltre al pareggio, la mentalità di questa squadra che non molla mai, ci prova sempre e ha in testa sempre una sola cosa: giocare al calcio per vincere. E tre gol all’attivo sono arrivati nonostante la Salernitana abbia scelto di giocare basso per impedire all’avversario di giocare per poi ripartire con la velocità di Dia. L’hanno fatto anche con il Napoli e non è facile per squadre giochiste come gli ormai campioni d’Italia o la Fiorentina, trovare spazi. Concludendo, gli errori difensivi sono dovuti alla concentrazione che si sta focalizzando su partite più importanti di questa, ma la Fiorentina comunque non molla mai, lotta sempre, ha gioco offensivo e mentalità che sono la sua forza e lo sappiamo benissimo. L’ha dimostrato anche ieri, non era facile recuperare per tre volte su un campo come questo.

L’equilibrio, la rabbia e la concentrazione torneranno ai livelli più alti quando ce ne sarà assolutamente bisogno. Presto, quindi.

E il Franchi?

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Torneranno presto anche le discussioni sullo stadio, anzi spero non si smetta di parlarne. Il sindaco ora fa capire che si potrebbero fare anche dei lavori a rate. Per vent’anni? Non scherziamo, il pasticcio è enorme, non allarghiamolo. Continuo a dire che con il sindaco in scadenza, fra pochissimi mesi, è un assurdo andare avanti senza il totale consenso e senza le idee chiare. Nel programma elettorale aveva il mandato per lo stadio alla Mercafir, non per il Franchi in questo modo. Sarebbe necessario un confronto serrato con tutti, dal governo in giù, fino alla Fiorentina, ma anche al quartiere, per trovare una soluzione praticabile e condivisa. L’uomo solo al comando, fra l’altro confuso e nervoso, che fa e disfa con i soldi dei cittadini non è tollerabile a fine legislatura.

Nardella non può lasciare questa voragine, qualcuno lo faccia ragionare a tutti ragionino insieme a lui. Anche quelli che continuano a mistificare la realtà e continuano a dire bravo a un autista che ci sta portando fuori strada. La Fiorentina l’altra giorno ha dato un dossier pesantissimo alla stampa per raccontare quattro anni di passione, non l’ho visto pubblicato. Cercatelo, fatevelo dare, così capirete da che parte sta la Fiorentina, sicuramente non con la politica. Soprattutto cosa vuole: sapere dove giocare.