Passateci la provocazione: "comunque vada, sarà un'impresa". Già, perchè in estate pensare di arrivare in Europa con una squadra reduce da una salvezza sofferta e ritoccata da pochi acquisti e qualche reintegro, sembrava una missione straordinaria. E invece la stagione ha detto questo. Impresa con la "i" maiuscola era pensare che la Fiorentina, privata a gennaio della sua stella nonchè bomber, sostituito alla pari da un attaccante del campionato svizzero, potesse rimanere a quei livelli. E invece la storia ha detto questo, nonostante il drastico calo dei gol segnati.
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EDITORIALE
Una Fiorentina abbonata alle “imprese”: anche quelle… al contrario
La cavalcata sorprendente e poi il sopperire all'addio di Vlahovic, fino all'ultimo inspiegabile crollo: una stagione piena di sorprese
Purtroppo però, quando ormai il grosso del lavoro sembrava fatto, la Fiorentina ha rimesso tutto in discussione. Sarebbero bastati 6 punti nelle ultime 5 giornate contro Salernitana, Udinese, Milan, Roma e Sampdoria: facile, sulla carta. E invece i viola hanno fatto un'impresa... al contrario, perdendo clamorosamente le due gare più abbordabili, cosa che in verità era già capitato più volte durante il campionato. Sconfitte sorprendenti e poi successi contro pronostico, come quello con la Roma. Adesso resta solo la Juve e la necessità di un'ultima "impresa" per non compromettere una grande stagione.
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