L'editoriale di oggi del tifoso Leonardo Vonci va oltre l'analisi della partita di ieri della Fiorentina. Due riflessioni toccanti
IL RICORDO DI MARIO CIUFFI
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Eh sì caro Mario, sono trascorsi undici anni da quando hai lasciato questa terra per poter andare a guidare il Viola Club Paradiso, come lo chiamo nella mia fantasia. Spesso ti penso a parlare di Fiorentina insieme a Valter Tanturli, a Stefano Biagini, ai' Pompa e a tanti altri personaggi che hanno fatto la storia del tifo viola. Ci mancate parecchio, manca la Vostra esperienza e la Vostra personalità. Mi immagino come saresti dovuto ricorrere alla tua frusta. In questi anni di anonimato tecnico e di scarsa volontà delle proprietà succedute per far crescere la nostra Fiorentina. Purtroppo in questi undici anni è svanita nel nulla tutta quella socialità nella quale tu ti sei plasmato come ARTISTA TIFOSO.
Quei pomeriggi epici, trascorsi davanti al bar Marisa a parlare della squadra e della società, specialmente il lunedì c'era il tutto esaurito, anche cento persone intorno a te per ascoltare le tue ribelli e creative follie. Pensare che quando si perdeva la domenica, il lunedì c'erano molte più persone di quando si vinceva. Situazione che ai giorni di oggi accade alle radio che raccontano di Fiorentina. Quelle trasferte mitiche del viola club Mario Fantechi, anche tre pullman pieni che partivano davanti alla tribuna dello stadio la mattina presto, quelle colazioni che tu offrivi a tutti i partecipanti in accordo con Lucianone e la Marisa. Ti presentavi sempre ben vestito con il tuo trench chiaro con sotto giacca e cravatta, spesso andavamo a seguire una squadra non fortissima ma avevamo Giancarlo Antognoni, la nostra eterna bandiera.
Il prototipo del tifoso viola
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Alla televisione sei sempre stato uguale a come eri al bar, uno dei pochi fiorentini che non ho mai sentito bestemmiare ma per le bischerate eri il numero uno. Tutte quelle presentazioni dei giocatori ai quali mettevi la sciarpa viola al collo, quell'avventura alla Rai a Quelli che il calcio, dove hai dato spettacolo a livello nazionale. La prima volta che ho messo piede in una radio è stato quando ti ho accompagnato a Prato, alla mitica Radio Blu, dove dovevi andare in onda insieme a Saverio Pestuggia, al "Sullivan Show" del martedì, pensare che poi ci ho trascorso tanti anni insieme a Sara Lupo, Pietro Vuturo e Marzio Brazzini nella trasmissione "Viola nel Cuore", dove ci siamo divertiti come bambini. Ti ho conosciuto bene e ti porto sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Mi hai regalato tanti sorrisi, ogni volta che ti vedevo era motivo di gioia e allegria. Tu hai rappresentato, e rappresenterai per sempre, il prototipo del tifoso viola. Del vero fiorentino nato in via Adriani nel rione di Gavinana, ti saluto con affetto e amicizia... Ciao Amico Mario!! Mancano le tue frustate: ZA,ZA,ZA, ZA,ZA, con o senza vasellina...
GLI EROI SILENZIOSI
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Il mio pensiero va a quelle cinque anime che sono volate in cielo nella giornata di venerdì. In quel tragico incidente sul lavoro accaduto in via Mariti, nella Nostra Firenze. Cinque persone che lavoravano con tanta volontà. Lontani dalla propria terra, magari per poter spedire i soldi alle loro famiglie, per mandare avanti in maniera più agevole le varie situazioni di vita. Questi uomini li trovi la mattina nei bar a fare colazione. Poche parole, tanti pensieri per i loro cari, lontani da moglie e figli. Spesso arrivati in Italia senza la possibilità di conoscere la nostra lingua perché la necessità economica è più forte di tutto. Catapultati sui ponteggi, qualche volta senza esperienza e con abbigliamenti di anti-infortunistica spesso precari. Se tutto gli va bene, possono lavorare insieme a dei connazionali con i quali scambiano due parole, altrimenti è veramente dura arrivare a fine turno.