La tanto richiesta "panchina lunga", desiderio di molti allenatori, comporta degli aspetti positivi, ma anche numerosi rischi. Italiano, in una stagione che vedrà la sua Fiorentina protagonista in tre competizioni, dovrà gestire al meglio tutti gli uomini a sua disposizione. Ovviamente, non tutti potranno scendere in campo nello stesso momento e ciò, comporterà delle esclusioni continue. Analizziamo, reparto dopo reparto, i vari aspetti che caratterizzano l'alternanza che la Fiorentina si appresta ad affrontare in questa lunga stagione.
Alternarsi per ritrovarsi
Un due e tre, adesso tocca a te: pro e contro dell’alternanza viola
Una porta per due (Terracciano/Gollini)
Partendo dalla porta, la Fiorentina ha la fortuna di avere due portieri di livello in grado di alternarsi con continuità. Italiano stesso, in conferenza, ha sottolineato come sia possibile l'alternanza in porta, soprattutto con possibili impegni europei. Nel match di ieri contro la Cremonese, la scelta del tecnico viola è ricaduta su Gollini. L'ex Atalanta, colpevole sul secondo gol degli avversari, è tornato a giocare dopo tanto tempo. Servirà pazienza per ritrovare la giusta concentrazione e qui Terracciano dovrà farsi trovare pronto. Attenzione però, se alternarsi serve, anche mantenere delle certezze giova alla forza di un gruppo. Quindi, buon venga un'alternanza continua, ma la spina dorsale della Fiorentina dovrà partire da fondamenta solide, per dare certezze ad un gruppo vincente.
Difesa, questione di fiducia (Dodô/Venuti; Milenkovic-Igor/Quarta)
Per la difesa, il discorso è un po' diverso. Milenkovic-Igor è una coppia centrale ormai collaudata, forte della fiducia dell'allenatore. Ma cosa succede nel caso in cui uno dei due dovesse mancare? Pronti via, subito la risposta a questo quesito. Igor assente, dentro Quarta. L'argentino ha sofferto gli attacchi della Cremonese, ma le parole di Italiano sono state chiare: "Il ragazzo deve giocare con tranquillità". E come si ottiene quella tranquillità? Giocando. Sì, Quarta ha bisogno di fiducia per creare un rapporto stretto con i suoi compagni di reparto. Soltanto così, l'alternanza difensiva potrà essere un buon vantaggio per la Fiorentina. E Dodô? Il brasiliano ha esordito ieri. Sarà l'arma in più della difesa viola, ma guai a pensare che possa giocarle tutte. Venuti sarà fondamentale in quei momenti di calo fisiologico. Far recuperare il brasiliano, senza abbassare il livello della squadra. Compito ostico, ma Venuti non si tirerà indietro.
Ciak, si gira. (Amrabat/Mandragora)
Eccoci arrivati al grande dualismo. Amrabat/Mandragora, due nomi pronti a guidare questa Fiorentina. In questo caso l'alternanza può e deve essere positiva per la squadra. Attenzione, è giusto sottolineare una cosa. Uno, non sostituisce l'altro, anzi. Due giocatori diversi, per due Fiorentine diverse. Il primo, solido e roccioso, il secondo, dinamico e tecnico. C'è un ostacolo? Ecco che la Fiorentina è in grado di cambiare pelle e superarlo in maniera sempre diversa. Il gol di Rolando è stata forse un'eccezione, visto la complicità di Radu. Ma l'idea di Italiano è molto chiara. Una Fiorentina a più volti, così che l'avversario rimanga confuso e disorientato.
Artù, la corona l'ha presa Luka (Jovic/Cabral)
Ecco, qui arriviamo all'alternanza più rischiosa delle tutte. Sì, perché il rischio è veramente alto. Da un lato abbiamo un giocatore in cerca di ricatto dopo stagioni deludenti, indietro fisicamente, ma con un fiuto per il gol eccezionale. Dall'altro lato troviamo un attaccante che si trova ancora nel limbo del dubbio, anch'esso indietro fisicamente e alla ricerca della sua dimensione. Impensabile che la Fiorentina giochi con un singolo centravanti ed è qui che il lavoro di Italiano sarà fondamentale. Gestire l'alternanza, senza perdere nessuno dei due. Perché mentalmente, ne Jovic e ne Cabral possono vantare di una grande forza. La scelta spetta al mister, il campo darà i suoi verdetti. Che l'alternanza non diventi un'arma a doppio taglio, con la consapevolezza che il bene della Fiorentina viene prima di tutto, indipendente da chi ha il compito di perseguirlo.
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