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Tramezzani a VN: “Aspettatevi il meglio, Palladino ha tutto. Nicosia come S. Gallo”

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Domani la Fiorentina sarà di scena a Nicosia. Noi ci siamo fatti raccontare la realtà dell'Apoel. La nostra chiaccherata con Paolo Tramezzani
Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

La Fiorentina andrà a Cipro, dopo San Gallo sarà la seconda trasferta della fase a girone unico della Conference. I ragazzi di Palladino si troveranno davanti l'Apoel Nicosia, la formazione di punta dell'isola. Per capire meglio l'avversario di domani abbiamo intervistato Paolo Tramezzani, allenatore che ha guidato proprio i ciprioti nella stagione 2018/2019. Questa la nostra intervista:

Buongiorno, cosa ci può dire dell'Apoel e della sua tradizione europea?

—  

Per il campionato cipriota è una squadra storica. Ha un grandissimo seguito a livello di tifosi, e non solo nella capitale. In casa c'è un bell'ambiente, una clima caldo e passionale. La squadra l'anno scorso è tornata a vincere il campionato dopo diversi anni, ed è una formazione molto competitiva, quest'anno si è rinforzata molto. Ci sono diversi stranieri, molto bravi a livello tecnico soprattutto nella fase offensiva. Tradizionalmente giocano un 4-2-3-1, ed in casa spesso riescono ad esaltarsi, soprattutto in Europa. Non sarà una gara semplice, andrà preparata nel modo giusto. Ma io credo che la Fiorentina dell'ultimo periodo abbia tutto per far sua la gara.


Ci sono quindi delle similitudini con il San Gallo. In Svizzera ha visto una Fiorentina matura?

—  

Conosco il San Gallo, ci ho giocato con Lugano e con il Sion. Il paragone è veritiero, anche lì c'è un clima bello e particolare. Però anche lì la Fiorentina ne è uscita molto bene. La Fiorentina è in netta crescita, messa bene in campo e tutti sanno cosa devono fare. La viola è una bellissima sorpresa, si vede il lavoro di Palladino. Questa squadra è destinata a migliorare, nel campionato italiano insieme a Lazio e Atalanta è la squadra che ammiro di più.

Palladino ha parlato di squadra che si "allena da sola". Per un allenatore che sensazione è questa?

—  

Per un tecnico è bello, se consideriamo poi che sono solo 4 mesi che il lavoro è iniziato. Significa che il lavoro viene assorbito, ci si crede. Palladino ha detto una cosa molto bella, che non tende a sminuire la figura dell'allenatore. Anche a me è capitato in qualche squadra che durante gli allenamenti li osservavo, quasi da spettatore, quando tutto va bene. Io credo che tutta la squadra funzioni bene, non solo la difesa. I movimenti sincronizzati, in tutte le zone del campo la Fiorentina è molto organizzata. Il fatto che i giocatori siano consapevoli è un grande vantaggio. Puoi andare in tutti i campi ed esprimere il tuo gioco.

Avere giocatori di carisma come Gosens e De Gea aiuta?

—  

Assolutamente, hanno grande esperienza. Magari non sono giovanissimi, ma hanno ancora fame e sono determinati. Tutti questi aspetti sono fondamentali e contagiosi, perché poi li passi al resto della squadra. Mentalizzare il gruppo non è facile, soprattutto con tanti stranieri. Sicuramente sono degli ottimi professionisti, quindi questo facilita. Ma è chiaro che anche sotto questo punto di vista c'è la mano dell'allenatore.

Per concludere, dove può arrivare questa Fiorentina?

—  

Non mi porrei obiettivi, Non alzerei troppo l'asticella. Le cose stanno andando bene e poi tutto il resto è meglio guardarlo durante la stagione. Poi è chiaro che per il livello a cui è arrivata la squadra viola in questo momento, il futuro sembra roseo.

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