Il più grande dilemma di questi mesi, con il calciomercato che per il momento non aiuta: come sarà il centrocampo di Palladino?
Con il mercato in stallo e con l'inizio di stagione sempre più vicino, una domanda che sorge spontanea è quella relativa al centrocampo viola. In queste poche settimane di lavoro, il nuovo tecnico della Fiorentina ha lavorato con 4 elementi (5, se vogliamo aggiungere Barak in questi 3 giorni): Infantino, Amatucci, Bianco e Mandragora. Il primo adattato, però visto il poco successo riscosso la scorsa stagione, è ipotizzabile anche un cambio di ruolo. Un regista puro come Amatucci, uno di quantità come Bianco e un'incontrista come Mandragora.
A Monza il regista non c'era
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Analizzando il centrocampo brianzolo sotto la gestione Palladino, possiamo notare l'assenza di un vero e proprio regista all'interno dell'11 titolare. Pessina, Gagliardini e Bondo, questi sono i tre centrocampisti che hanno composto (a girare) la mediana a due del tecnico campano. Un trequartista adattato a mediano (come può fare con Barak), un'incontrista come Gagliardini, e un centrocampista di quantità come Bondo. Un gioco basato sulla dinamicità e la frequenza, con "la regia" lasciata ai giocatori di tecnica pura come Colpani (FATTA ALLA FIORENTINA). Il ruolo del regista, inteso come un vertice basso che inizia l'azione, sta sempre di più scomparendo. I vari, Pirlo, Xavi etc, sono diventate mosche bianche nel calcio moderno. Sopratutto in Italia, dove troviamo solo il Napoli con Lobotka e se vogliamo l'Inter con Calhanoglu. Per questo le squadre, viste le tante partite, tendono a comporre le loro rose con giocatori più dinamici e di frequenza. Sopratutto a centrocampo, con calciatori in grado di partecipare attivamente alle due fasi, magari rinunciando a un pò di regia, che viene spostata nella fase più offensiva del campo, come Gasperini con Koopmeiners.