Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

L'imbucata

Sottil e un’esultanza rivelatrice

Magrini
La bella prestazione di Sottil deve essere un punto di partenza e non il punto di arrivo e se si vuol crescere e trovare continuità, sarebbe meglio lasciar perdere rivincite e rivendicazioni.
Matteo Magrini

Ci sono immagini, gesti e comportamenti che valgono più di mille parole. Atteggiamenti che, da soli, chiariscono dubbi che parevano irrisolvibili. Prendete Sottil. Non segnava in serie A da 679 giorni (dicasi, 679 giorni) e, quest'anno, era riuscito a lasciare il segno soltanto nella goleada col Cukaricki. Poco. O meglio. Niente. Eppure, al primo sigillo in campionato, ha pensato bene di esultare portandosi il dito davanti alla bocca. Della serie: adesso state zitti.

Ora, posto che fa pensare il fatto che il primo pensiero di un giocatore dopo una gioia come quella del (primo, sempre giusto ribadirlo) gol in questa serie A non sia gioire e godersi il momento ma, al contrario, reagire e prendersela con chi aveva osato criticarlo, la domanda che mi viene da fare a Riccardo è: ma con chi ce l'avevi? E ancora. Perché? Certo, sui social, nei bar e sui giornali si è spesso discusso del rendimento al di sotto delle aspettative suo e degli altri (Nico escluso) esterni offensivi ma davvero, su di lui, c'era stato un accanimento particolare? E' stato criticato, e ci mancherebbe, ma né più né meno dei suoi compagni. Ha subìto pressioni? “E' giusto che ci siano, e se si vuol giocare a Firenze bisogna imparare a sopportarle”, ha risposto Italiano.


Non solo. Il primo a metterlo in discussione, giustamente, è stato l'allenatore. O pensate che fino ad ora Italiano abbia continuato ad alternare Sottil, Brekalo, Ikonè e Kouame soltanto per il gusto di farlo? La risposta, è fin troppo semplice. Il mister sta continuando a ruotare perché nessuno, Riccardo compreso, ha mai dato risposte convincenti. Qualche lampo qua e là, salvo poi ripiombare nella mediocrità. Non a caso, in vista del mercato di gennaio, in cima alla lista dei desideri dell'allenatore c'è proprio un attaccante esterno che possa giocare a sinistra. Uno capace di segnare, fornire assist, saltare l'uomo. In una parola: incidere. Soprattutto, che sappia farlo per più di una partita ogni 10.

E così torniamo al punto di partenza. A certi gesti che, mentre noi ci arrovelliamo nel cercare di capire come mai questa squadra, ed in particolare alcuni interpreti, non riesca mai a fare il definitivo salto di qualità, ci spiegano improvvisamente il perchè. E' una questione di mentalità. Se uno reagisce in quel modo dopo il primo (ricordiamolo ancora) gol in campionato dopo quasi due anni, significa che dentro di sé sente di essere stato criticato ingiustamente. E se quello è il suo pensiero vuol dire che, tutto sommato, gli basta una prestazione (super, giusto sottolinearlo) per sentirsi in qualche modo appagato.

Come se quella rete e quell'assist fossero una specie di punto di arrivo, e non (come dovrebbe essere) un punto di partenza. Difficile, così, pensare o sperare che ci possa essere un salto in alto. Dura, se questo è l'atteggiamento augurarsi che, come ha chiesto lo stesso Italiano domenica pomeriggio, “la Fiorentina trovi finalmente continuità”. Sia chiaro: questo discorso vale per Sottil, ma non soltanto. E' un problema generale, e che non vale soltanto per il calcio. Viviamo in un mondo nel quale qualsiasi critica viene vissuta come “lesa maestà”, e dove ad ogni voce “contraria” corrisponde reazione violenta.

La stessa Fiorentina, oggettivamente, non è che abbia educato i suoi giocatori ad una cultura diversa. Anzi. Basta un'analisi di qualche errore fatto, per essere accusati di remare contro. Basta una notizia magari non particolarmente gradita, per essere aggrediti e tacciati di “diffondere fake news col solo intento di destabilizzare l'ambiente”. Senza pensare che voler bene a qualcuno, e in questo caso ad un club, significa (anche) fargli notare gli errori. O si pensa che i “veri amici” siano quelli che dicono che “va sempre tutto bene”?

Il discorso insomma è molto ampio, e non è questa la sede per analizzarlo in tutte le sue infinite motivazioni e sfaccettature. Su questa pagina ci limitiamo a segnalare che, se davvero si vuol crescere e trovare quella famosa continuità, sarebbe meglio lasciar perdere rivincite (verso chi?) e rivendicazioni. Pedalare o, come dice Italiano, “continuare a battere”. E' quella, la strada.

tutte le notizie di

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Fiorentina senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Violanews per scoprire tutte le news di giornata sui viola in campionato e in Europa.