L'assunto di partenza è che se nessuno sbaglia, la squadra non prende gol. Magari può entrare il tiro della domenica da lontanissimo, ma senza errori da parte della difesa, come reparto e come singoli, è difficile veder battuto il proprio portiere. Non è una sensazione estranea alla Fiorentina, che qualche clean sheet da quando è arrivato Italiano lo ha pure centrato, soprattutto nella seconda parte del 2021-22, quando la coppia Igor-Milenkovic era all'apice della forma, e Quarta, sempre impreciso, se ne stava in panchina.
esclusive
SOS errori: la proprietà associativa vale anche per la difesa della Fiorentina?
Qualcuno "deve" sbagliare
Con l'infortunio di Milenkovic e un mercato alla meno in quella zona di campo, Quarta ha acquisito minutaggio e sicurezza, non è stato esente da scivoloni ma è andato migliorando, risultando anche il migliore in campo in alcune partite, come a Bergamo. Ma parallelamente, la bilancia degli svarioni si è inclinata dalla parte di Igor, preoccupante in questo inizio di stagione con blackout in marcatura e palloni persi ingenuamente. Se allarghiamo ai terzini, fra Dodò non al meglio e Venuti e Biraghi nel mirino della critica ad ogni passo falso, il discorso diventa ancora più ampio ma pur sempre valido. L'unico che sembra non essere toccato è Milenkovic, che però ha avuto noie fisiche.
In matematica...
In matematica si dice proprietà associativa: nell'addizione, non importa l'ordine degli addendi, se sono quelli il risultato sarà sempre lo stesso. 28+98+4, 98+4+28, 4+28+98 e così via faranno sempre 130, così come i centrali della Fiorentina, messi insieme, sembrano dover produrre sempre uno o più errori individuali evidenti. Chiunque giochi, con Milenkovic o senza. E' anche da qui che si deve partire per ritrovare un po' del vecchio smalto, quando l'attacco segnava poco, ma almeno la difesa era d'acciaio (1-0 a Empoli, Venezia, Atalanta, 2-0 a Roma e Juve...)
© RIPRODUZIONE RISERVATA