Come la dobbiamo vedere?
—La Fiorentina 2024/25 è un fallimento? Probabilmente sì, se guardiamo agli obiettivi: due e mezzo falliti su tre. Le coppe sono i due interi, il campionato è il mezzo per due motivi: uno è il totale di punti cui abbiamo accennato prima, l'altro è quella piccola percentuale che vede ancora raggiungibile l'Europa. Il bilancio è sicuramente negativo, non ancora al 100% fallimentare. Potrebbe diventarlo, anzi probabilmente lo diventerà, ma preferiamo non sentenziare per poi essere costretti a fare frettolosamente dietrofront. Quel che possiamo affermare con certezza è che la Fiorentina è incompiuta. Lascia la netta sensazione di poter fare molto meglio, viene colpita da eventi catastrofici e imprevedibili, non riesce mai a mantenere la barra dritta per mille motivi, e quelli tecnico/decisionali non fanno eccezione. Vada come vada l'ultima giornata, questo crediamo di poterlo scrivere senza timore di essere smentiti dai fatti.
Tornando a "salta la panchina": la posizione corretta, a parere di chi scrive, non sta nell'augurarsi né che accada, né che non accada. Sia che la decisione finale sia di tener fede al prolungamento di contratto, sia che invece si opti per una separazione, ci auguriamo che sia una scelta condivisa. Se mettiamo da parte un paio di errori anche gravi, i mercati di quest'anno sono stati interessanti e hanno portato aria nuova dopo un triennio logorante. Fare qualche flop su 16 nuovi ci poteva stare. Su una cosa, Palladino ha ragione: non si può ricostruire tutto nuovamente da zero. Aggiungiamo noi allora: se nuovo allenatore deve essere, che sia qualcuno che si sposi con la maggioranza degli effettivi in organico, che necessiti di una manciata di aggiustamenti soltanto. L'Europa aiuterebbe in un senso (appeal), l'assenza di essa aiuterebbe nell'altro (meno partite, tutto sul campionato). La vera partita dei prossimi giorni, quasi quasi, si gioca nelle stanze dei bottoni del Viola Park, non a Udine.
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