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UBI MAIOR, MINOR CESSAT

Rispetto i ruoli o provo a vincere? Terracciano mette Palladino davanti al bivio

Pietro Terracciano
Il tema a metà dei 180' degli ottavi di Conference League è uno solo: la speranza che al ritorno ci sia De Gea in porta. Anche se questo non sarebbe corretto per via dei ruoli stabiliti a inizio stagione
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Partiamo con un esempio fresco fresco e tratto dalla Champions League, tanto per far capire che queste cose non succedono solo alla Fiorentina, ma anche su ben altri palcoscenici: Bayern Monaco-Bayer Leverkusen, ottavo di finale della coppa più importante, i campioni di Germania in carica vanno in casa di una delle favorite e... gioca il portiere di riserva. Anzi, il portiere di coppa. Kovar, come sempre da quando c'è Xabi Alonso, rileva Hradecky nelle gare non di campionato, ed è proprio Kovar a regalare a Musiala il secondo dei tre gol bavaresi con una papera clamorosa.

Xabi Alonso è scarso? No, ha semplicemente rispettato l'assegnazione dei ruoli ai suoi portieri. E' la stessa cosa che ha fatto Raffaele Palladino, che dopo le primissime partite stagionali, con Terracciano titolare in campionato e De Gea "in prova" nei playoff di coppa contro la Puskas Akademia, ha deciso giustamente di affidarsi allo spagnolo lasciando le coppe all'italiano. Fino in fondo.


Solo una delle questioni

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Poi, intendiamoci: a Palladino si possono imputare mille altre cose, dalla titolarità di un sempre deludente Richardson (forse Cataldi non regge due partite a settimana, ma è anche vero che si poteva studiare qualcosa di diverso) all'approccio ancora una volta negativo - e menomale che doveva essere "violento" - fino al mancato ingresso di Zaniolo squalificato domenica contro il Napoli. Proprio perché ci sono tutte queste "chiavi" per attaccarlo, ci sentiamo di sottolineare quelle più che la scelta di affidarsi a Terracciano, che a nostro avviso, al di là della prestazione insufficiente del portiere, non è nulla di fuori dal mondo.

Certo, Terracciano non giocava da quasi tre mesi e forse sarebbe stato il caso di "scongelarlo" prima; ma vi immaginate se avesse rilevato De Gea in campionato, quante critiche sarebbero piovute? Oppure, si poteva mandare a monte ogni ragionamento di ruolo in nome della necessità di passare il turno per inseguire un obiettivo dichiarato, quella vittoria di un trofeo che sfugge ormai da due anni abbondanti a questa parte. Ubi maior, minor cessat(dove si presenta la ragione maggiore, quella minore perde importanza)? Probabilmente sarà questo il principio da seguire per non lasciare nulla di intentato al ritorno, il primo mattoncino dal quale far partite la costruzione della remuntada.

Ah, se si fosse in Olanda...

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De Gea al posto di Terracciano non è la panacea di tutti i mali, anche se sicuramente può dare una mano: andranno raddrizzate tutte le storture denotate all'Olimpico Spyros Louis e già elencate poc'anzi. Recuperare Folorunsho e Adli, impiegare Zaniolo, dare più minutaggio ad un Gudmundsson con una settimana di allenamenti in più, insistere su Fagioli e Gosens... sono tutte idee praticabili. Nel mezzo, c'è il Napoli, e non ci si può nemmeno permettere di snobbarlo. Sarebbe bello poter fare come le olandesi: quelle che fanno le coppe, se il calendario lo permette, rinviano la partita di Eredivisie tra la gara di andata e quella di ritorno. Lo farà il Feyenoord per cercare la rimonta sull'Inter in Champions. Noi però siamo in Serie A, dove la classifica ancora invitante impone di non fermarsi. I rimpianti aumentano, ma ancora, paradossalmente, nulla, se non la Coppa Italia, è perduto.

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De Gea parata