Salvare il salvabile, battere Italiano su due tavoli
—Il tema, dopo l'attivazione dell'opzione di rinnovo fino al 2027 di Palladino, è uno e uno soltanto: la scelta di Commisso è forte e definitiva, ma non per questo non deve essere messa alla prova dei fatti. Di fatto, l'obiettivo sempre dettato dalla presidenza fin dal 2019 è migliorare ogni anno rispetto a quello precedente. Ora, in Coppa Italia registriamo un'uscita agli ottavi di finale - in un contesto particolare come a tre giorni dal malore di Bove, va ricordato - rispetto a una semifinale; in Conference League una semifinale rispetto a una finale; in campionato un punto in meno, ma con ancora due partite da disputare. Due obiettivi sono stati "falliti", il terzo avrebbe dovuto - dovuto, non potuto: Pradè era stato chiarissimo con quel "siamo costretti a fare 9 punti in 3 partite" dopo il Betis - essere centrato oggi.
Ora, ironia della sorte, c'è il confronto proprio contro Italiano e il suo Bologna, che potrebbe arrivare al Franchi domenica 18 maggio con la Coppa Italia in tasca e il dente più avvelenato che mai dopo tutto ciò che è successo a Bologna: batterlo vorrebbe dire agganciarlo in classifica e superarlo nella corsa alla resa finale in classifica rispetto al 2023/24. E in caso di nuova sconfitta? All'ultima giornata ci sarà l'Udinese al Bluenergy Stadium. In ultima istanza, vincere al Friuli rimane una possibilità per salvare almeno l'ultimo capo di difesa: ma adesso anche questo obiettivo rischia di diventare opprimente, fallirlo renderebbe difficilissimo difendere da qualsiasi critica il timoniere di quella che tutti siamo concordi nel definire la rosa più forte dell'era Commisso.
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