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Occhio, Palladino: se non fai almeno 2 punti cade anche l’ultimo capo di difesa

Palladino
Come giudicare la sconfitta della Fiorentina a Venezia? Quanto sarà difficile cercare di difendere Palladino senza una vittoria sul Bologna tra pochi giorni?
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Va bene le assenze di Kean e Gudmundsson, possiamo addurle come parziale scusante; e non era nemmeno semplice reagire dopo la delusione di giovedì in Conference League dopo 120' di battaglia col Betis. Ma anche includendo questi temi nella nostra riflessione, si fa fatica, tanta fatica a trovare qualcosa di buono oltre al gol del solito Mandragora che riapre la gara dopo le due sberle di un certo Candé ("chiiiii?" avrebbe detto il mitico Maurizio Mosca) e del redivivo Oristanio che non segnava da dicembre. Vediamo le statistiche della partita con Sofascore:

E' mancato, come spesso succede senza Kean (spesso, già, perché l'unico attaccante in rosa comincia a mancare spesso suo malgrado, e non c'è chi lo può sostituire degnamente), un po' di cinismo sottoporta, è mancata fortuna dato che prima del 2-0 di Oristanio Ranieri ha preso in pieno il palo a seguito di una delle sue zingarate, è mancato un po' tutto in tutti i reparti. E sono mancati, in questo campionato, ben 10 punti (!) sui 12 disponibili tra andata e ritorno contro Venezia e Monza, due pareggi e due sconfitte su quattro partite. Francamente avvilente.


Salvare il salvabile, battere Italiano su due tavoli

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Il tema, dopo l'attivazione dell'opzione di rinnovo fino al 2027 di Palladino, è uno e uno soltanto: la scelta di Commisso è forte e definitiva, ma non per questo non deve essere messa alla prova dei fatti. Di fatto, l'obiettivo sempre dettato dalla presidenza fin dal 2019 è migliorare ogni anno rispetto a quello precedente. Ora, in Coppa Italia registriamo un'uscita agli ottavi di finale - in un contesto particolare come a tre giorni dal malore di Bove, va ricordato - rispetto a una semifinale; in Conference League una semifinale rispetto a una finale; in campionato un punto in meno, ma con ancora due partite da disputare. Due obiettivi sono stati "falliti", il terzo avrebbe dovuto - dovuto, non potuto: Pradè era stato chiarissimo con quel "siamo costretti a fare 9 punti in 3 partite" dopo il Betis - essere centrato oggi.

Ora, ironia della sorte, c'è il confronto proprio contro Italiano e il suo Bologna, che potrebbe arrivare al Franchi domenica 18 maggio con la Coppa Italia in tasca e il dente più avvelenato che mai dopo tutto ciò che è successo a Bologna: batterlo vorrebbe dire agganciarlo in classifica e superarlo nella corsa alla resa finale in classifica rispetto al 2023/24. E in caso di nuova sconfitta? All'ultima giornata ci sarà l'Udinese al Bluenergy Stadium. In ultima istanza, vincere al Friuli rimane una possibilità per salvare almeno l'ultimo capo di difesa: ma adesso anche questo obiettivo rischia di diventare opprimente, fallirlo renderebbe difficilissimo difendere da qualsiasi critica il timoniere di quella che tutti siamo concordi nel definire la rosa più forte dell'era Commisso.

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