Di questa prudenza, nelle ultime uscite, ha provato ad approfittare Sottil, che pur giocando in maniera discreta non ha lasciato il segno come invece aveva imparato a fare nella primavera del 2024, qualche mese fa, prima di quel maledetto infortunio contro il Club Brugge. Per lo meno, dopo il confronto con Palladino, è diventato una soluzione proponibile in caso di bisogno. Ce ne sarà ancora. Si è detto tanto del divario tra i cosiddetti titolari e le cosiddette riserve: sicuramente la rosa della Fiorentina ha qualcosa in meno di quelle di Atalanta e Lazio, che giustamente sono con i viola nel treno di testa. Viola e treno di testa, sembra di sognare ma è tutto vero. E poi c'è un attaccante sopra la doppia cifra tra tutte le competizioni al 10 novembre, che si permette anche il lusso di mandare alle stelle il pallone della tripletta sotto gli occhi del ct Spalletti, per poi centrarla nel finale. Tutto come nel più roseo dei sogni. 52 milioni saranno pochi di questo passo?Inutile pensarci ora. C'è tutto il tempo per finire di ricredersi su tutti i dubbi che avevano accompagnato il suo arrivo. Scusali, scusaci.
Adesso, benedetta sosta: quanto fatto fin qui dalla Fiorentina è quasi eroico, per le risorse a disposizione e per come è stato apportato il correttivo giusto dopo un errore di valutazione iniziale sulla disposizione tattica degli uomini in campo. La classifica, sicuramente, è anche più felice di quello che dovrebbe essere; incrociamo le dita e speriamo che queste due settimane siano utili per recuperare Gudmundsson, Cataldi e, perché no, anche Pongracic. Tutti possono essere utili, anche con un Comuzzo in versione extralusso in difesa. La Fiorentina a pieno organico ci ha fatto divertire, quella colpita da assenze e stanchezza ha stretto i denti ed è arrivata alla boa con il massimo bottino disponibile. E chissà che quello in programma il 1 dicembre con l'Inter non possa essere uno scontro diretto per la vetta della classifica...
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